Sono circa 90 nell’isola di Maddalena e 31 a Caprera, al 12 dicembre scorso, gli ibridi di cinghiale abbattuti con carabina, nell’ambito della campagna di eradicazione organizzata dal Parco nazionale, ripresa questo in autunno e giunta al terzo anno.

Nel 2022 erano stati abbattuti in tutto 485 capi, a ieri, 12 dicembre, il numero era di 268. Ciò significa, afferma il direttore del Parco Nazionale Giulio Plastina, che «la popolazione sta diminuendo di numero e quindi gli interventi sono stati efficaci».

A Caprera, dove i cinghiali erano presenti in numero considerevole, ora «la riduzione è drastica».

E ciò lo si può rilevare anche constatando come pinete e campagne dell’isola di Garibaldi presentino minori "arature" rispetto al passato. A conferma, comunque, della contrazione complessiva, il direttore mette in evidenza la drastica riduzione del numero di incidenti causati dai cinghiali: 8 del 2021, 4 del 2022 e 2 incidenti nel 2023, ad anno quasi concluso.

Oltre alle operazioni con i selecontrollori, prosegue la cattura con le gabbie; nell’isola di Giardinelli, pochi giorni fa, è stata catturata ad esempio una famigliola intera.

I cinghiali sono presenti a Spargi dove c’è più difficoltà ad abbatterli mentre il Parco si ripropone di effettuare delle verifiche a Budelli. «Essendoci un minor numero di cinghiali – afferma ancora il direttore Plastina - la vegetazione dovrebbe cominciare a riprendersi e questo sarà oggetto del monitoraggio che andremo a fare in primavera, per verificare, in conseguenza del contenimento di questa specie, se gli habitat si stanno riprendendo».

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