Anche quest’anno si è celebrata a La Maddalena la festa del Santo Bambino di Praga, così come avviene in questo periodo da circa settant’anni. E lo si fa nella chiesa eretta nel 1933, quale “baluardo” all’espansione, all’epoca, nell’isola, della comunità protestante-valdese e che fosse punto di riferimento cattolico in un quartiere pieno di immigrati; ma per realizzarla occorse il significativo contributo della Regia Marina e per questo divenne immediatamente anche la chiesa della comunità militare della piazzaforte.

Costruita nel rione di Due Strade, la chiesa fu intitolata come detto al Santo Bambino di Praga, il cui culto si celebra nella città mitteleuropea in ricordo, guarda caso, della vittoria nel 1620, dei cattolici sui protestanti. Ma c’era anche da prestare assistenza alle tante famiglie giunte in quegli anni particolarmente all’interno della Sardegna in cerca di lavoro. E poi, non da meno, vi doveva svolgere le proprie funzioni il cappellano militare. Sarebbe dovuta diventare di lì a poco parrocchia, secondo le intenzioni del vescovo Albino Morera che la consacrò ma le successive circostanze storiche non consentirono ciò.

Domenica scorsa, festa del Santo Bambino di Praga, è stata celebrata una Messa solenne, alla presenza di numerosi fedeli, officiata da don Umberto Deriu, che di La Maddalena è tanto parroco diocesano quanto parroco militare, al termine della la statuina  è stata portata in processione con 3 giri attorno alla chiesa. Nell’abside della chiesa sono dipinti tra affreschi, con sfondo marino, il terzo dei quali raffigura Santa Barbara, patrona della Marina Militare. Attorno alla chiesa nel tempo sono stati realizzati l’oratorio, la cittadella della Carità e una comunità di accoglienza.

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