Un corteo di motociclisti ha preceduto l’arrivo del feretro di Danilo Sulas fino alla Chiesa di San Teodoro, dove poche ore fa l’intero paese si è radunato per l’ultimo saluto al ventenne trovato morto all’interno di un pozzo. Gli amici l’hanno voluto omaggiare alla loro maniera, con il rombo dei motori di cui Danilo era un grande appassionato.

Sul sagrato della chiesa di Santa Teresa di Calcutta erano tantissime le corone di fiori che amici e conoscenti della famiglia Sulas/Piredda hanno voluto lasciare. Tutto intorno una folla muta, atterrita dal dolore, ha atteso l’arrivo della bara bianca che la famiglia ha scelto per Danilo.

Forse è così per tutti i genitori che sopravvivono ai propri figli, li consideravano ancora bambini, e quella bara bianca pareva essere l’emblema di una morte insopportabilmente prematura.

«Siamo tutti qua perché la morte, anche se dolorosa, improvvisa e bianca, proprio come questa bara, non è la parole fine», ha detto il parroco di San Teodoro, Don Alessandro Cossu, durante la messa. «Le parole non possono spiegare una tragedia del genere – prosegue nell’omelia – non ci sono parole umane per questo. Danilo era lì con il suo cagnolino e ha fatto un gesto che solo chi ama gli animali può fare. Un gesto d’amore che gli è costato la vita».

I funerali di Danilo Sulis (foto Lecca)
I funerali di Danilo Sulis (foto Lecca)
I funerali di Danilo Sulis (foto Lecca)

E sulla tragica concatenazione di eventi che ha portato alla morte di Danilo Sulas, gettatosi nel pozzo per salvare il suo cane che forse inseguiva un gattino, emergono nuovi dettagli. Oltre alla scala trovata sul fondo della cavità con la quale il giovane ha disperatamente tentato di risalire, pare che anche il padre Domenico, vedendo l’animale galleggiare, abbia calato un’altra scala.

È così che ha capito che quel pozzo aveva inghiottito anche suo figlio e ha chiamato i soccorsi. Le parole di Don Cossu cercano di scacciare via dalla mente di tutti la ricostruzione di quegli ultimi istanti di vita di Danilo. «Non pensate a come è successo, a quanto ha sofferto, pensate solo al gesto d’amore che ha fatto».

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