Garibaldi, «uomo di pace che non amava la guerra»: il convegno a Caprera
Fra i partecipanti anche il pronipote dell’eroe dei due mondiPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Un Garibaldi sempre attuale anzi attualissimo», afferma Raffaella Ponte, consigliera nazionale dell’Associazione Nazionale Veterani Reduci Garibaldini, già direttrice dell’Istituto Mazziniano-Musei del Risorgimento di Genova. Raffaella Ponte è stata la relatrice, il 2 giugno a Caprera, sotto il pino di Clelia, in occasione dell’anniversario della morte (143 anni fa), di un convegno dal titolo “Un generale per la pace. Il percorso ideale e politico di Giuseppe Garibaldi, della Giovine Europa al congresso di Ginevra”.
E quello che ha sottolineato durante tutto l’intervento, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, è che lui, guerriero, condottiero, stratega, generale, non amava la guerra «ma riteneva che, in certe occasioni, per avere la pace, bisognasse utilizzare la guerra; guerra per combattere le ingiustizie e quindi giustificata dalla conquista della libertà e per, come diceva lui, “scacciare i ladri da casa”; per Garibaldi i ladri erano i tiranni. Libertà e indipendenza che erano strettamente legati, una senza l’altra non potevano esistere e tutte due erano presupposto del progresso».
La sua visione del mondo in effetti presupponeva «la giustizia sociale, la necessità dell’istruzione, la riforma amministrativa che mettesse al centro i comuni in quanto più vicini cittadini; era contro i dazi (aveva una visione economica molto attuale) e poi era contro le odiose tasse che chiamava immorali, quelle sul sale sul macinato. Voleva anche una fiscalità giusta e progressiva. Principi che erano contenuti nella Costituzione della Repubblica Romana per la quale combatté e che ritroviamo nella nostra Costituzione». Garibaldi riteneva che, i problemi sociali, si potessero risolvere raggiungendo la pace tra i popoli, pace che consentisse di impiegare meno fondi per gli eserciti e di utilizzarli invece per l’istruzione, per lo sviluppo industriale ed economico, attraverso i quali si poteva risolversi la questione sociale. Intervento articolato ed interessante quello di Raffaella Ponte, seguito con interesse del pubblico presente alla conferenza; che è stata introdotta da Gianluca Moro, coordinatore dei Musei Garibaldini di Caprera col saluto del direttore dei Musei, Sergio Cappai, e quello dell’assessore alla cultura di La Maddalena, Gianvincenzo Belli. Le conclusioni sono state del docente Paolo Lisca.
Erano tra gli altri presenti il pronipote, Giuseppe Garibaldi, e l’ex direttrice dei Musei di Caprera, Giannina Granara.
Il convegno è stato organizzato dalla sezione maddalenina dell’ANVRG, della quale è presidente Antonello Tedde.