Per il procuratore generale della Corte di Cassazione è prescritto il reato di omicidio colposo plurimo contestato agli imputati del processo per le vittime del ciclone Cleopatra a Olbia. Il tempo potrebbe cancellare quindi eventuali responsabilità penali (non quelle civili) per la morte di 5 olbiesi, travolti da acqua e fango il quel tragico 18 novembre del 2013. 

Il ricorso davanti alla suprema corte è stato presentato dagli avvocati Franco Coppi, Nicola di Benedetto e Jacopo Merlini. I primi due difendono l’ex sindaco di Olbia Gianni Giovannelli, i colleghi invece tutelano gli interessi dei dirigenti comunali Antonello Zanda e Giuseppe Budroni, tutti condannati in solido con il Comune anche per i danni subiti dalle vittime.

Le pene inflitte (sospese) dalla Corte d’Appello di Sassari sono di due anni di reclusione per Giovannelli, un anno e otto mesi per i dirigenti comunali. In primo grado, a Tempio, erano stati tutti assolti. Il reato è quello di omicidio colposo plurimo per la morte di Anna Ragnedda, di Francesco ed Enrico Mazzoccu, di Patrizia Corona e la figlia Morgana. Per il decesso di Maria Massa, la Corte d’Appello invece  aveva assolto gli imputati. 

Oggi in piazza Cavour è stata celebrata la prima udienza. Gli avvocati hanno chiesto l’assoluzione. La Corte si è ritirata per deliberare: l’ombra della prescrizione incombe sempre più. 

(Unioneonline)

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