Le tartarughe Caretta caretta, un tempo di casa maggiormente nei mari tropicali, stanno diventando sempre presenti nel Mediterraneo, e in particolare lungo le coste della Sardegna, oggi tra i luoghi principali di deposizione delle uova. Prediligono infatti le acque calde per la riproduzione e l'alimentazione e questo, con i cambiamenti climatici in atto, spiega almeno in parte la loro più assidua presenza in questo mare e sulle nostre coste. Perché pur essendo animali marini, per la riproduzione utilizzano le spiagge. Delle tartarughe Caretta caretta ha parlato, Andrea Viola, biologo del CNR di Oristano, durante un recente convegno ad Arzachena dedicato alla tutela dei cetacei e delle tartarughe marine nell’ambito del Santuario Pelagos. “Monitoriamo questi animali attraverso una rete regionale che coinvolge parchi, aree marine protette e la Regione Sardegna – ha spiegato Viola –. Quando vengono trovate ferite o in difficoltà, le tartarughe vengono curate nei centri di recupero dell’Asinara, di Oristano e di Nora, e poi rimesse in mare”. In alcuni casi i ricercatori hanno potuto applicare sul loro carapace una piccola strumentazione che ha consentito loro di poterne seguire, con un sistema di tracciamento satellitare, gli spostamenti.

Le mappe illustrate dal biologo hanno mostrato comportamenti sorprendenti: alcuni esemplari liberati in Sardegna, alcuni anni fa, hanno trascorso l’inverno nel Mediterraneo orientale, per poi tornare in primavera verso le acque isolane. Un altro esemplare, liberato di recente, ha attraversato lo Stretto di Gibilterra raggiungendo l’Oceano Atlantico e spingendosi fino a Cuba. Un’altra tartaruga, ha trascorso l’intero l’inverno a nord della Corsica, segno che anche in quell’area le acque sono ormai più miti e accoglienti. Il Mediterraneo, essendo un mare chiuso, si scalda più rapidamente rispetto ad altri. Il biologo ha infine rivolto un appello ai cittadini: “Se si avvistano tartarughe o tracce di nidificazione sulle spiagge, è fondamentale avvisare subito la Capitaneria di porto o la Forestale regionale, che provvederanno alle segnalazioni agli enti competenti”.

 

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