Una donna di 52 anni e il figlio di 28, sono accusati di lesioni, insieme ad altre due persone, per una presunta spedizione punitiva organizzata ad Arzachena ai danni di un’altra donna, aggredita mentre viaggiava in auto con il figlio di 11 anni.

Stando alle contestazioni del pm Gianmarco Vargiu, la responsabile della “rappresaglia” avrebbe agito per vendicare le minacce ai danni del figlio. La donna, dopo avere incrociato la rivale in auto, l’avrebbe inseguita e raggiunta. La vittima sarebbe stata schiaffeggiata e presa per i capelli, la presunta responsabile del raid punitivo avrebbe cercato di fare uscire a forza la rivale dall’abitacolo. Gli altri due denunciati, sempre secondo il pm, impugnavano un bastone e un fucile da sub. L’auto della vittima sarebbe stata pesantemente danneggiata.

L’aggressione sarebbe proseguita anche davanti al Commissariato di Cannigione: la donna denunciata avrebbe colpito con un pugno al volto il figlio (di 11 anni) della rivale, che era intervenuto per proteggere la madre. I quattro sotto processo sono difesi dagli avvocati Massimo Perra, Caterina Giua e Nicoletta Mani. 

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