Rino Cudoni, Francesca Pileri e Fabio Fresi, consiglieri d’opposizione, venerdì 9 agosto non hanno partecipato alla votazione con la quale è stato adottato il PUC di Arzachena, portato in aula dall’assessore all’Urbanistica, Alessandro Malu. Preoccupati per il poco tempo avuto a disposizione per esaminarlo e considerate tutte le implicazioni che l’adozione comporta, a cominciare dalle norme di salvaguardia, scattate proprio dalla data di adozione, con un documento presentato in aula avevano chiesto il rinvio della decisione (respinto dalla maggioranza), manifestando preoccupazione per «il rischio di ingessare ulteriormente il nostro territorio più di quanto non lo sia già all'attualità».

Di seguito alcune delle osservazioni presentate da Cudoni, Pileri e Fresi.

«Le zone A sono confermate come da PP vigente, mentre si prevede un obbligo di adeguamento al PPR delle zone A del piano Zander. Di conseguenza in assenza di adeguamento si blocca tutto in queste zone. Viene perimetrata anche la matrice insediativa di Porto Cervo ove dovrà essere predisposto un piano apposito, come per i centri matrice delle zone A». Le zone di completamento, zone B, rilevano i tre consiglieri, rimangono pressoché immodificate rispetto al piano del 1980, mentre non è lo stesso per le frazioni. «Le zone di espansione di Arzachena, zone C, rispetto al P di F vigente, subiscono una drastica riduzione verso Manganedda (Via Mameli), con una nuova previsione peraltro modesta in Loc. Li Tauli e a Padula d'Izzana. Abbiamo una riduzione generale dell'indice territoriale vigente da 0,65 mc/mq a 0,35 mc/mq.». Nelle frazioni costiere, scrivono Cudoni, Pileri e Fresi, «in luogo delle vecchie C7, abbiamo invece nuove zone di espansione a Cannigione, a Porto Cervo, a Pulicinu due nuove zone, Santa Teresina, Monti Canaglia, Farina, Liscia di Vacca». Per quanto riguarda le zone F, «abbiamo un residuo di 87000 mc che viene destinato per costruire o ampliare Alberghi a 5 stelle. Circa 30.000 mc per ampliare il Cala di Volpe in un lotto contiguo. Circa 57.000 mc per recuperare i volumi residui delle lottizzazioni Mannena, Miata e Lu Nibbaru per destinarli ad alberghi a 5 stelle».

Dall’opposizione inoltre rilevano che «viene sostanzialmente compressa la possibilità di sviluppo dell’attività agricola introducendo il requisito-vincolo della professionalità dell’imprenditore agricolo. Alcuni areali da sempre a vocazione produttiva nella proposta di piano sono in pieno contrasta con la permanenza, nelle zone classificate agricole, della popolazione rurale in condizioni civili ed adeguate alle esigenze sociali e produttive attuali». Altra osservazione avanzata dai consiglieri Rino Cudoni, Francesca Pileri e Fabio Fresi è che «il nuovo PUC, in luogo delle destinazioni propriamente turistiche, vira verso i servizi di varia natura ma incentrati anche e soprattutto sulla ricettività di livello elevato in determinate zone classificate Zone G per servizi. Si tratta in particolare - scrivono i tre consiglieri - delle zone G2d c.d. ambiti per la valorizzazione turistica del territorio costiero ove è previsto un indice di 0.005 mc/mq con fondi minimi di 50 Ha in continuità, qui sono ammessi alberghi a 5 stelle, nuovi o in ampliamento dell'esistente». Per quanto attiene infine la viabilità, «non si intravedono proposte particolarmente innovative» ma «viene eliminata la circonvallazione del piano '80 di Cannigione».

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