«C’è una percezione di mancanza di sicurezza nella popolazione»; l’affermazione è stata di Rino Cudoni, pronunciata durante i lavori del Consiglio comunale di ieri 22 aprile, nel corso del dibattito riguardante la mozione da lui stesso presentata, insieme alla collega di gruppo Francesca Pileri e all’altro consigliere d’opposizione, Fabio Fresi, in merito alla situazione di pubblica sicurezza. Un tema questo, per il quale c’è forte sensibilità ad Arzachena, in conseguenza dei fatti di cronaca verificatisi particolarmente negli ultimi mesi.

«Lentamente i presidi di sicurezza, sul territorio, stanno venendo meno, tra pensionamenti, riduzione di organico, chiusura di presidi», ha osservato Cudoni. Per Fabio Fresi la questione però «non può essere affrontata soltanto aumentando il numero di agenti, cosa certamente importante, ma cercando di portare all’attenzione quelle che possono essere politiche di inclusione ed educative; ad esempio – ha detto - moltissimi reati contro il patrimonio e contro le persone, pare siano dovuti al consumo di sostanze stupefacenti».

Alessandro Careddu ha dichiarato che il suo assessorato ai Servizi Sociali è impegnato nel progetto “Come me nessuno mai”, «rivolto ai giovani, nel quale c’è la lotta agli stupefacenti, all’alcolismo, al gioco d’azzardo, alla nomofobia. Sempre con i servizi sociali stiamo andando avanti altre iniziative, in parallelo anche per gli adulti, come gli sportelli di ascolto».

Il sindaco Roberto Ragnedda ha affermato che sebbene alcuni episodi di violenza verificatisi anche recentemente, incendi, minacce, lesioni, «Arzachena non vive momenti diversi rispetto al passato; purtroppo omicidi ci sono stati, ricordo che nel 2019 è stata barbaramente uccisa una nostra concittadina, ci sono stati furti nelle ville, i responsabili in genere sono stati individuati e arrestati, per cui attività ci sono da parte delle forze dell’ordine e vanno apprezzate e valorizzate».

Cosa si può fare? «Ovviamente la repressione e le attività di indagine spettano ai Commissariati, ai Carabinieri, alla Finanza, che fanno sicuramente un lavoro encomiabile» ha detto Ragnedda. «Gli uomini però non bastano, sono pochi e fanno sacrifici, e l’ho potuto appurare proprio in questi giorni. Questo è un territorio che va rafforzato in termini di mezzi e di uomini e non soltanto d’estate, in buona parte solo per le scorte; questo è un territorio che vive tutto l’anno». Ma i controlli non bastano, ha osservato il sindaco. «Dobbiamo fare attività di rafforzamento sociale, dobbiamo incontrare i ragazzi, spiegare loro quali sono i rischi di avvicinarsi al mondo degli stupefacenti; dobbiamo fare attività di prevenzione sia tramite il nostro assessorato sia tramite le associazioni».

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