Una serie di perquisizioni sono scattate nella giornata di mercoledì a Iglesias, Cagliari, Muravera, Castiadas e in altri centri dell’Isola in una cinquantina di immobili (case, ville al mare e fabbricati commerciali), che la Procura di Cagliari e la Guardia di Finanza ritengono riconducibili all’ex capitano della Fiamme Gialle, Salvatore Mandalà, con un passato in servizio in diverse caserme isolane. Nei suoi confronti si ipotizza un’evasione fiscale e un presunto riciclaggio, ma in realtà il lavoro dei militari riguarderebbe prima di tutto il tentativo di comprendere come l’ex finanziere – che prestò servizio anche in Gallura – sia riuscito ad accumulare quell’enorme patrimonio immobiliare.

Le indagini

L’inchiesta è del sostituto procuratore Andrea Vacca che sta coordinando il lavoro degli investigatori delle Fiamme Gialle. Gli accertamenti sarebbero partiti da una Sos (acronimo di “Segnalazione di operazioni sospette”) fatto scattare automaticamente attraverso un software che incrocia, in maniera autonoma, i nomi di persone e società presenti in varie banche dati, segnala alle procure distrettuali competenti delle operazioni sospette. Nel caso di Mandalà l’allarme potrebbe essere legato ai numerosi affitti incassati per gli immobili, tra i quali pare ci siano anche un ristorante e case al mare con piscina. Le perquisizioni ordinate dal pubblico ministero Vacca sarebbero servite proprio per verificare se le case ed i locali commerciati che la Procura ritene riconducibili a Mandalà fossero abitati e dati in affitto, provando così a ricostruire il giro d’affari che ruoterebbe attorno al suo patrimonio immobiliare e la sua provenienza: al momento non può tra l’altro essere esclusa che siano di provenienza familiare. Non è ancora chiaro se, al termine delle perquisizioni, sia anche scattato qualche sequestro (pare anche di alcuni posti auto) né se siano state formulate ulteriori ipotesi di reato.

La difesa

A difendere l’ex ufficiale della Finanza è l’avvocato cagliaritano Guido Manca Bitti che attende di poter accedere al materiale raccolto dagli investigatori per comprendere l’oggetto dell’indagine e il senso delle contestazioni. Per il momento sia dalla Procura che dal quartier generale delle Fiamme Gialle, in viale Diaz a Cagliari, il riserbo è massimo e non trapelano ulteriori indiscrezioni.

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