Continuano ad arrivare allarmanti dati dall'Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima del CNR di Bologna.

Dopo giugno, che sull'intero territorio nazionale aveva chiuso con un'anomalia termica di +3,22°C rispetto alla media di riferimento calcolata sul trentennio 1971 - 2000 (2° mese di giugno più caldo dal 1800 dopo il 2003 che aveva chiuso con un +4,79°C) e una pluviometrica del -53% (12° mese di giugno più secco dal 1800), anche luglio si conferma più caldo della media con un +1,69°C, sempre riferito al trentennio sopra citato, e secco con un deficit pari al 45%, maggiormente accentuato come si evince dalla cartina proprio sulla nostra Isola.

In attesa di ricevere i dati di agosto che, stando a quelli della prima settimana e alle prospettive future che vedono un nuovo progressivo riscaldamento nella seconda metà del mese chiuderà decisamente sopra la media, possiamo già dire che l'estate del 2017 chiuderà tra le più calde di sempre dal 1800, sicuramente dietro quella del 2003 (+3,72°C), ma si contenderà la 2° e la 3° posizione sul podio con quelle del 2012 (+2,41°C) e 2015 (+2,30°C).

La prolungata e intensa insolazione che ha raggiunto l'apice nei giorni scorsi con picchi prossimi ai 47°C nella valle di Ozieri si sta traducendo inoltre in un preoccupante e continuo riscaldamento degli strati superficiali marini mediterranei, specialmente nei bacini meridionali dove si raggiungono già i 30°C.

Sulla Sardegna spiccano tutti i tratti costieri orientali, il Golfo degli Angeli e quello dell'Asinara dove i termometri segnano valori compresi tra 29°C e 30°C. Un notevole serbatoio di calore ed energia che si renderà inevitabilmente disponibile nei prossimi mesi autunnali con l'arrivo delle fresche perturbazioni atlantiche che accentueranno ulteriormente i contrasti di temperature ed umidità sul Mare Nostrum innescando intensi fenomeni temporaleschi.

A tutto ciò va inoltre aggiunta l'aggravante indotta dai terreni secchi, compatti e in più tratti bruciati, ampiamente documentata dal dataset satellitare di umidità del suolo C3S, che faciliteranno il ruscellamento superficiale a sfavore dell'infiltrazione.
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