Il cartellino di lavoro c’è, ma non domostra l’alibi di Marco Serra, l’operaio di Villanova arrestato per l’omicidio di Rosanna Fiori, imprenditrice cagliaritana assassinata nove anni fa a Barbagia Flores. Questo il succo della motivazione con cui il gip Luca Verzeni ha disposto che il sospettato numero uno come autore materiale del delitto resti in carcere. Respinta l’istanza dell’avvocato difensore Giorgio Murino, accolta indirettamente, ancora una volta, la tesi sostenuta dal pm Domenico Fiordalisi, convinto di aver scoperto mandanti e killer della signora delle serre. Il giudice ha spiegato il suo provvedimento, reso noto ieri, osservando che il cartellino sarebbe stato compilato a mano e non timbrato con l’obliteratrice. Il documento dunque non avrebbe alcun valore probatorio.
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