La canapa indiana light rischia di essere di nuovo equiparata alle droghe leggere e a tremare sono anche centinaia di aziende agricole sarde che dopo anni di sacrifici sono riuscite a coltivare ed esportare tra le migliori produzioni in Europa.

La maggioranza del parlamento italiano prosegue la guerra contro la cannabis prodotta con percentuali bassissime di principi attivi stupefacenti, ormai diffusissima in tutto il mondo come antidolorifico, rilassante, ma anche come ineguagliabile materiale per la bioedilizia, il settore tessile o la produzione di combustibili. E ha promosso un emendamento al Ddl sicurezza che inserisce le “composizioni per uso orale di cannabidiolo” tra le sostanze stupefacenti.

Una norma che verrà votata i primi giorni di settembre e che, in caso di approvazione, trasformerà in illegali migliaia di aziende italiane, circa 250 delle quali attive in Sardegna, mandando in fumo investimenti, posti di lavoro e fatturati milionari.

L’ira dei produttori: «Risulta chiaro che si stanno mettendo le basi a un caos storico, contro il quale siamo pronti a ricorrere davanti alla giustizia italiana ed europea».

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