Cresce il pressing su Mario Draghi per togliere l’obbligo di mascherina all’aperto. Il presidente del Consiglio deve mediare tra le varie anime dell’esecutivo: d’accordo con il leghista anche Italia Viva, lo stesso M5S vedrebbe di buon occhio un’accelerazione, più prudente il Pd e soprattutto il ministro Speranza che, preoccupato dalla variante Delta, vorrebbe mantenere l’obbligo fino a fine luglio.

Draghi non ha fissato una data, ma è probabille che la data del 15 luglio venga anticipata ai primi del prossimo mese, come ipotizzato anche dal viceministro della Salute Pierpaolo Sileri: “Dai primi di luglio sarebbe opportuno far cadere l’obbligo”. 

E se Macron ha fatto l’annuncio due giorni fa, Israele è “no mask” già da tempo, e presto lo diventeranno anche Germania e Spagna, sempre e solo all’aperto.

I PARERI – Ma come la pensano gli esperti? I dubbi non mancano, anche alla luce dei primi focolai di variante Delta. “Fra tutte le cose da fare, tenere la mascherina è la meno seccante, riparliamone tra qualche settimana”, afferma l’immunologo del Cts Sergio Abrignani.

Uno stop auspicabile per Patrizio Anedda, psicologo e medico aerospaziale a Cagliari. Lui si occupa del benessere della psiche e ne parla proprio in questi termini: “La mascherina tiene sempre attiva nella mente la paura della morte e innesca sentimenti aggressivi verso chi non la indossa, da parte di chi lo fa, e comunque è un limite sociale. La mascherina ci priva della mimica facciale, rende i contatti formali, limita l’espressività e genera equivoci, perché la comunicazione non verbale è importantissima. Lo sanno soprattutto i ragazzi, che infatti ne soffrono di più. Non a caso, aumentano le patologie psichiatriche come ansia sociale e depressione”.

Massimo Galli, l’infettivologo del Sacco di Milano, fa un appello a fragili e non vaccinati: “Almeno voi, usatele anche all’aperto”.

Emilio Vallebona, direttore del reparto di Medicina generale dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari (Policlinico di Monserrato), è convinto che ci sia troppa fretta: “Nella popolazione sopra i 12 anni”, dice, “i vaccinati con doppia dose sono uno su quattro, con la prima dose il 65%. Troppo pochi, quindi il virus circola”. Vallebona mette in guardia dai pericoli di una condotta estiva troppo leggera, “com’era accaduto per altri versi l’anno scorso. Chi ha completato il ciclo vaccinale evita il Covid in forma grave per il 92-93 per cento, ma può contagiare: la mascherina lo impedisce. Negli Usa, dove l’obbligo rimane nei luoghi affollati come stazioni dei treni e aeroporti, la campagna vaccinale è molto più avanti: da noi sarebbe il caso di tenere le mascherine all’aperto per tutto luglio, almeno fino a quando non raggiungiamo il 40-45 per cento di vaccinati completi”.

Concorda con lui Valentina Marras, che dirige il settore Igiene e Sanità pubblica nella zona Centro dell’Ats: “Pfizer protegge dalla variante Delta all’85%, AstraZeneca al 65%, e parliamo di soggetti vaccinati con doppia dose. L’unico modo per avvicinarci al 100% è la mascherina, che funziona”.

E che la mascherina funzioni lo dimostra l’andamento dell’influenza stagionale, quest’anno “bloccata” dai dispositivi, evidenzia Vallebona che afferma di “non aver visto un solo caso”.

Ancora Marras: “Teniamole per tutto luglio, vacciniamoci e controlliamo i dati dei contagi. Soprattutto, evitiamo di pensare che la pandemia sia passata. L’estate scorsa l’avevamo fatto, e abbiamo visto com’è finita”.

(Unioneonline)

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