«Un rinnovato patto sociale per il Brotzu»: la richiesta di Uil-Fpl
Fra le questioni trattate anche le note problematiche delle sale operatorie dell’OncologicoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Raggiungere finalmente il nobile obiettivo di un virtuoso rinnovato "patto sociale per il Brotzu"». È la richiesta di Uil-Fpl sulla sanità sarda e in particolare sul principale ospedale dell'Isola, dopo le criticità riscontrate non solo negli ultimi giorni. «Leggendo quotidianamente sulla sanità sarda, Arnas compresa, sembra un triste necrologio: è palese che stia esplodendo quello che ci trasciniamo da una decina d'anni», la denuncia a firma del segretario territoriale esperto Area Vasta, Attilio Carta, in una lettera inviata al Prefetto di Cagliari, alla Regione Sardegna (presidente, assessore Bartolazzi, VI Commissione Salute e gruppi consiliari) e a tutti i lavoratori dell'Arnas Brotzu. «Ci vuole una profonda inversione di marcia da parte di tutti coloro in indirizzo. È ora di pretendere che ognuno si assuma le proprie responsabilità. Si passi dai proclami ai fatti concreti nel rispetto reciproco, con tanta umile condivisione».
Uil-Fpl segnala una crescente gestione verticistica del Brotzu negli ultimi anni, «fortemente e pubblicamente "sfiduciata", tra l'altro mai accaduto prima». La lettera tratta la grave problematica delle sale operatorie dell'Oncologico, rinnovando la proposta di optare per le sale amovibili o su due ruote in quanto escluderebbe il trasferimento di pazienti e/o reparti all'Ospedale San Michele. «Si eviti fino all'ultimo di imporre lo spostamento, non essendo pacchi postali, di pazienti così fragili verso reparti con un elevato tasso d'occupazione oltre il 120%, rischiando di ammassarli come fossero scatolette di sardine».
Fra le altre richieste sul Brotzu, quella di evitare la «progressiva fuga di eccellenti professionalità verso qualsiasi altra realtà pubblica e/o privata» e che la Regione affronti con priorità la situazione degli stipendi e un piano straordinario di assunzioni.
(Unioneonline/r.sp.)