«Il governo Meloni vieta che lə bambinə siano registratə all'anagrafe con le loro due mamme o i loro due papà, riportandoci indietro di anni. Ma noi andiamo avanti».

Lo scrivono su Facebook gli organizzatori del Sardegna Pride, l’evento che si svolgerà il 24 giugno a Cagliari, dopo lo stop imposto dal ministero dell’Interno al riconoscimento – da parte dei sindaci –  per i figli delle coppie dello stesso sesso che nascono tramite fecondazione eterologa o con la maternità surrogata. L’utilizzo dello shwa (ə ) nel post non è casuale: la vocale – neutra – è stata eletta dalla comunità “non-binary” come simbolo ufficiale del linguaggio inclusivo.

«100 motivi in più per venire al #SardegnaPride. Ci vediamo tra 100 giorni», si legge nel post firmato AGedO Cagliari, Arc Cagliari, Famiglie Arcobaleno in Sardegna, Movimento Omosessuale Sardo, Nuovi diritti Cgil Cagliari e Sardegna, Sardinian People for the Queer Revolution APS e UniCa Lgbt.

(Unioneonline/v.f.)

© Riproduzione riservata