Comune di Cagliari e Regione decidano entro il 31 marzo cosa vogliono fare. Altrimenti «Cagliari Calcio e Costim valuteranno il percorso più consono a tutela dell’interesse del progetto e delle spese sostenute». Che potrebbe portare verso cause e richieste di risarcimento danni. È arrivato il tempo dell’ultimatum sul nuovo stadio: a lanciarlo sono il club rossoblù e il suo partner industriale nell’investimento per il nuovo impianto: è una lettera inviata oggi a Christian Solinas e Paolo Truzzu. 

Tema al centro del documento: i 50 milioni di parte pubblica che la società ritiene necessari per poter realizzare lo stadio. 

Il Cagliari ripercorre l’iter, partito nel 2015. Dall’approvazione dell’interesse pubblico, che il consiglio comunale ha deliberato nel 2016,  «e nei sei anni successivi, le interlocuzioni e la collaborazione con le Istituzioni sono sempre state votate al dialogo ed alla volontà di recepire le necessità progettuali».

La procedura è andata avanti con uno scambio continuo di documentazione, fino all’adozione del  “Progetto Guida Nuovo Stadio Sant’Elia e relative connessioni urbane”, a novembre del 2019. 

Un documento che, scrive il club di Tommaso Giulini, «ha imposto taluni criteri e linee guida per la redazione della progettazione del nuovo stadio di Cagliari ,che hanno inciso in modo sostanziale sull’idea progettuale e i cardini tecnici, giuridici ed economici posti a base della proposta».

Tra luglio e dicembre dell’anno scorso è stato adottato il nuovo piano economico-finanziario. Quello che prevede una spesa di oltre 157 milioni di euro, più che raddoppiata rispetto alle previsioni iniziali. 

Nella lettera si legge che per Cagliari e Costim «è importante sottolineare che in virtù della reiterata volontà degli scriventi di realizzare un’opera ambiziosa, affascinante e fortemente identitaria, simbolo e orgoglio della Sardegna e del suo popolo, contribuendo anche allo sviluppo generale del sistema calcio in Italia, nell’ottica di opportunità concrete quali la candidatura ad ospitare i campionati europei Uefa Euro 2032, per i quali la città ha recentemente inviato un dossier preliminare alla Figc, gli stessi hanno ad oggi sostenuto e certificato spese sul progetto superiori a 1,6 milioni di euro». 

Nelle conclusioni le società sottolineano  «l’importanza di avere conferme riguardo la necessità del contributo pubblico d’equilibrio di 50 milioni evidenziato nel piano economico-finanziario del progetto, nel fermo convincimento che investimenti complessi ed innovativi come quello in esame possano  essere realizzati solo attraverso la proficua combinazione di competenze e capitali pubblici e privati». 

Regione e Comune hanno tempo fino al 31 marzo. Poi sarà battaglia. 

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