Cgil, Cisl e Uil in piazza, domattina a Cagliari (a partire dalle 10), per denunciare le “gravissime carenze del sistema sanitario regionale”.

La mobilitazione, dal titolo “Curiamo la Sardegna”, ha al centro la rivendicazione di una sanità di qualità e rispondente ai bisogni di salute e cura dei cittadini.

Da piazza Trento il corteo attraverserà la città passando per viale Trieste, via Roma, via Sassari fino a piazza del Carmine, dove si alterneranno gli interventi dal palco.

Pronto anche un documento con otto punti, oggetto delle rivendicazioni.

I sindacati chiedono al presidente della Regione "un tavolo sulla Sanità per concordare priorità, iniziative e interventi finalizzati a garantire le cure per tutti i sardi, a partire dai più fragili, anziani e non autosufficienti".

Alla manifestazione stanno già aderendo molte associazioni di malati, del mondo del volontariato e del terzo settore, che hanno risposto positivamente alla lettera inviata proprio dai sindacati per illustrare le ragioni dell'iniziativa e invitare alla partecipazione e condivisione. Tra questi Legacoop e coop sociali in piazza, insieme a Agci e Confcooperative per la Sanità.

Non ci sarà, invece, la Rete Sarda Difesa Sanità Pubblica che denuncia "la preoccupazione che gli ingenti fondi in arrivo dall'Europa con il Pnrr, se non utilizzati in modo corretto, non solo non risponderanno ai bisogni sanitari dei cittadini, ma determineranno un forte indebitamento per le future generazioni".

Per i sindacati "non c'è un'organizzazione adeguata dei servizi e nemmeno una programmazione socio-sanitaria nel territorio", un vero e proprio “caos gestionale” che “riguarda tutte le strutture, con una forte carenza di operatori sanitari".

Cgil, Cisl e Uil denunciano inoltre l'assenza, "in tantissime aree, del livello minimo di cure, assistenza e prevenzione, la carenza di medici generici, guardie mediche o pediatri".

(Unioneonline/v.l.)

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