Iniziato a Olbia lo scorso 15 settembre con la posa della Pietra di partenza, oggi pomeriggio a Cagliari è stata posata la Pietra di arrivo del Cammino sul sagrato di Bonaria. Una cerimonia che ha visto la partecipazione di tanti fedeli, oltre ai fondatori dell’associazione.

«Chi intraprende un cammino lo fa per tanti motivi, quello che forse li riunisce tutti è il mettersi in discussione, e in qualche modo rinascere. Credo che dal 1375, al di là dei Padri mercedari, noi siamo stati gli unici a lasciare un segno fisico con una pietra, con la speranza che questa accolga i pellegrini», ha detto il presidente dell’associazione, Antonello Menne, che, insieme a Giuseppe Deiana, Francesco Calledda ''Zigheddu'', Arcangelo Puddori e altri pellegrini ha dato vita al Cammino di Bonaria. Obiettivo crescere sul modello di quello Santiago di Compostela, meta ogni anno di centinaia di migliaia di pellegrini. 

Un anno fa la firma della Carta di Lula con i circa 30 soci fondatori dell’associazione che oggi, invece, ha raggiunto un centinaio di iscritti. Da lì il percorso che ha visto coinvolti 12 paesi: Padru, Berchideddu, Alà dei Sardi, Bitti, Lula, Nuoro, Redentore, Orotelli, Sedilo, Fordongianus, Usellus, Sini, Sanluri, Ussana, Monserrato.

Un pellegrinaggio infinito da San Simplicio a Bonaria, che vede Olbia come porto di partenza e Cagliari come punto d’arrivo.  

«Per la città di Cagliari e per ogni singolo cittadino vedere la pietra può farci porre delle domande e indurci a fare un cammino che può essere un momento di riflessione sul percorso che ognuno di noi fa sulla terra», ha detto durante la cerimonia il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu.

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