Due persone al vertice di un'organizzazione transnazionale dedita al favoreggiamento dell'immigrazione e che preparavano l'ingresso in Italia di pericolosi clandestini definiti dagli stessi "bombe per l'Europa", "uomini di potere" , sono state arrestate questa mattina nel corso di un’operazione condotta dalla Polizia di Stato di Cagliari. Si tratta di Mourad Zaouli, tunisino di 62 anni, e di Gustav Peikert, tedesco 26enne.

Sequestrato anche un veliero di 17 metri, il "Corto Maltaise", battente bandiera olandese, mezzo utilizzato per il trasporto dei migranti del quale il 62enne risultava armatore e il 26enne “manager di bordo”.

 L'operazione, condotta dalla Squadra Mobile di Cagliari, è stata diretta dalla direzione distrettuale antimafia di Cagliari con il coordinamento della direzione nazionale antimafia.

(foto Guardia Costiera)
(foto Guardia Costiera)
(foto Guardia Costiera)

Il veliero è stato identificato dalla Guardia Costiera il 14 agosto a 50 miglia a sud della Sardegna, nel golfo di Piscinni, dove era giunto circa due ore prima dopo aver fatto scalo un giorno in Tunisia e due giorni a largo delle coste algerine. L'abbordaggio è scattato alle 20.30, quando due motovedette della Guardia Costiera, con a bordo anche personale della Squadra Mobile, hanno intimato all'equipaggio di fermare la barca. L'area era sorvegliata da un elicottero e da un velivolo ART42 della Guardia Costiera.

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LE INDAGINI – Le indagini hanno preso il via il 30 agosto 2020, dopo lo sbarco a Capo Malfatano, in provincia di Cagliari, di cinque tunisini e due tibetani. La ricostruzione di quello sbarco ha permesso agli uomini della Squadra Mobile di avviare una complessa indagine e di attivare numerose intercettazioni telefoniche ed ambientali, attraverso le quali sono stati raccolti gravissimi indizi di colpevolezza a carico degli indagati sull'esistenza di un'associazione a delinquere, con ramificazioni internazionali, in grado di trasportare in Italia decine di stranieri provenienti dal nord Africa e dai paesi asiatici (Tunisia, Algeria, India, Cina, Taiwan, Vietnam).

(foto Guardia Costiera)
(foto Guardia Costiera)
(foto Guardia Costiera)

L’ORGANIZZAZIONE – L'organizzazione si faceva pagare dai 3.000 ai 6.000 euro a persona per il viaggio in Italia con il veliero e il successivo trasporto, in auto, verso altri paesi dell'Unione Europea. Gli stranieri venivano prelevati dalla Grecia o dalle coste della Tunisia e dell'Algeria, "da dove si poteva partire senza subire controlli", come gli stessi indagati affermano nei dialoghi intercettati. L'organizzazione era in grado di mettere a disposizione dei migranti documenti falsi, qualora servissero. Alcuni viaggiavano anche con documenti autentici.

Le indagini hanno anche documentato che il 29 novembre 2020 gli arrestati hanno trasportato sulle coste siciliane 19 stranieri, di origine vietnamita e di Taiwan, che prima erano stati fatti transitare attraverso la Turchia e poi imbarcati in Grecia. In quella occasione, il veliero aveva stazionato nella rada del porto di Siracusa per tre giorni. La segnalazione della Squadra Mobile di Cagliari, sotto il coordinamento della Direzione Nazionale Antimafia, aveva consentito alla Questura di Siracusa di intervenire e di bloccare tutti i clandestini, dopo il loro sbarco in una parte nascosta dello scalo marittimo.

LE “REGOLE” – Durante la perquisizione sull'imbarcazione gli uomini della mobile hanno rinvenuto un foglio, appeso in diverse parti della barca, nel quale si davano precise istruzioni ai clandestini, per "facilitare" la convivenza a bordo durante le lunghe traversate sino alla Sardegna o alla Sicilia. Ai migranti veniva dato ordine, in inglese, di: "Non parlare mai con il Capitano", "non entrare nella stanza del Capitano e nel bagno dell'equipaggio", "non fare nessuna foto", "non gettare in mare la spazzatura", "non salire mai in coperta durante le ore del giorno", "non prendere cibo se non autorizzati ma solo acqua", "pulire ciò che viene sporcato", "non fumare nelle cabine". Le istruzioni terminavano con un quasi ironico "benvenuti a bordo".

L'esecuzione delle misure cautelari si è resa necessaria poiché l'associazione criminale stava organizzando un imminente trasporto sul territorio italiano di alcuni pericolosi migranti di origine magrebina.

Nell'operazione, sono state impiegate unità aeree e navali della Guardia Costiera, sotto la direzione del Centro Nazionale di Coordinamento del Soccorso Marittimo (I.M.R.C.C.) di Roma. All'operazione di sabato scorso ha partecipato anche personale della Digos e del Commissariato di Iglesias.

Il veliero, sottoposto a sequestro preventivo, è stato condotto nel porto di Cagliari.

I due arrestati si trovano ora nel carcere di Uta.

(Unioneonline/v.l.)

La conferenza stampa degli inquirenti

La conferenza stampa
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