Nuovo piano di Protezione civile per la Sardegna, ecco come funziona il sistema delle allerte
Il governatore Francesco Pigliaru e l'assessore Donatella Spano hanno illustrato, insieme al direttore regionale della Protezione civile, tutte le novitàApprovato ieri sera dalla Giunta Pigliaru su proposta dell'assessore Donatella Spano, il Piano regionale di Protezione civile relativo al rischio idraulico, idrogeologico e a fenomeni meteorologici avversi è stato presentato oggi nel corso di una conferenza stampa.
Si tratta di un documento valido per l'intera Sardegna e sostituisce tutti i precedenti stabilendo, in modo preciso, gli aspetti organizzativi in caso di emergenza oltre alle attività di previsione e prevenzione dei rischi.
"Sono molto orgoglioso del lavoro fatto in questi cinque anni sul fronte della Protezione civile - ha detto il presidente Francesco Pigliaru - Migliorare di molto un sistema così importante era un obiettivo di legislatura che grazie all'impegno e alla professionalità di tanti è stato decisamente raggiunto, come dimostrano i fatti e come ci viene ampiamente riconosciuto".
"Il passaggio tecnico che presentiamo oggi - ha aggiunto - affina ulteriormente quanto fatto sinora. Avere un coordinamento estremamente dettagliato come quello di cui parliamo è essenziale, perché davanti agli effetti di eventi meteorologici così acuti, alle conseguenze di cambiamenti climatici sempre più incalzanti, le vite si salvano quando non c'è incertezza nell'affrontare l'emergenza né nelle Istituzioni né nella squadra chiamata ad intervenire né tantomeno nelle persone, che devono essere ben informate sul comportamento corretto da tenere. E avere regole chiare e un'organizzazione efficiente come quella che la nostra Protezione civile garantisce alla Sardegna - ha concluso - significa dare sicurezza ai nostri cittadini e al nostro territorio".
IL PRIMATO - "La Sardegna - ha spiegato l'assessore Spano - è la prima regione italiana ad approvare il Piano regionale di Protezione civile in coerenza con il nuovo Codice, ricevendo dal Dipartimento nazionale un riscontro molto positivo per impostazione e alto livello qualitativo dei contenuti. L'esponente della Giunta ha poi spiegato le novità dell'allerta temporali, del modello di intervento per rischio neve e ghiaccio e della formazione/informazione: "Una parte importante del Piano riguarda la formazione, l'informazione e l'esercitazione perché abbiamo accertato che rendono più consapevoli la cittadinanza. Lo dimostrano le esercitazioni sinora fatte con il supporto dei volontari di Protezione civile: la consapevolezza sui rischi e la cultura dell'autoprotezione sono ora patrimonio molto più diffuso sui territori".
I DETTAGLI - Il Centro funzionale decentrato ha inserito anche la Sardegna nella rete della Protezione civile nazionale, a questo segue l'entrata in vigore del Manuale operativo delle allerte, e ancora il nuovo sistema di avvisi meteo e di rischio idrogeologico, il potenziamento della rete di monitoraggio e sorveglianza, la rete radio digitale, il sofisticato radar inaugurato ad aprile a Monte Rasu, l'implementazione del sistema di monitoraggio e sorveglianza della rete idrometrica (cresciute dalle iniziali 9, diventeranno 87 nel 2019), il rafforzamento delle stazioni di misura meteorologiche e termo-pluviometriche automatiche che saranno presto 192 in totale, l'applicazione delle novità della nuova normativa nazionale e il nuovo sistema di sale operative.
IL PIANO - Come ha spiegato Sandra Tobia, direttore regionale della Protezione civile, spetta alle Prefetture la direzione unitaria dei servizi di emergenza da attivare a livello provinciale. "Il Piano - ha detto - è strutturato per migliorare ancora di più l'operatività che abbiamo avuto modo di testare positivamente durante i recenti eventi, definendo ulteriormente le attività di tutti i soggetti che fanno parte del sistema di Protezione civile. Viene inoltre introdotta l'allerta temporali con codice giallo per temporali sparsi o codice arancione per temporali diffusi. Infine, accanto al codice colore per l'allerta ci sarà la fase operativa che potrà essere innalzata su valutazione del direttore generale in base alle condizioni specifiche del territorio".
(Unioneonline/s.s.)