Pronto soccorso in codice rosso. All’ospedale “Brotzu” e al Policlinico di Monserrato le strutture sono al limite del collasso.Gli operatori sanitari sono affanno e non solo a causa del Covid. In queste ultime settimane è cresciuto il numero degli incidenti stradali nel cagliaritano.

Con un bilancio in molti casi drammatico: vittime e feriti con gravi traumi. Inevitabili le ripercussioni sul sistema dell’emergenza che con fatica fa fronte alle richieste di intervento, anche perché il virus ha rivoluzionato l’organizzazione consueta.

I Pronto soccorso del “Marino” e del “Santissima Trinità”, nel momento in cui i due ospedali hanno accolto esclusivamente pazienti Covid, sono stati chiusi.

E ora il picco di incidenti ha fatto emergere tutte le fragilità dell’assetto organizzativo.

Servizio in affanno

«In seguito agli incidenti che sono avvenuti in questo periodo – spiega Giuseppe Dessì, direttore del dipartimento “Emergenza-Urgenza” dell’azienda ospedaliera “Brotzu” – arrivano numerosi pazienti politraumatizzati, da seguire con una particolare attenzione.Così è difficile gestire tutte le emergenze. Non dobbiamo dimenticare che dall’ottobre del 2020, su quattro Pronto soccorso operativi a Cagliari, solo due, “Brotzu” e Policlinico, sono a disposizione dei cittadini».

I dati

Gli operatori del Pronto soccorso dell’ospedale più grande dell’Isola ora assistono quotidianamente 140 persone. Prima del caos i pazienti che ogni giorno avevano bisogno di cure erano circa 100. C’è inoltre preoccupazione per la “tenuta”della terapia intensiva: «Anche in questo reparto il quadro è molto critico. Al “Brotzu” si fanno trapianti e si curano i pazienti con più traumi. È chiaro che la nostra terapia intensiva è sovraccarica. Penso sia necessario riattivare la rete delle terapie intensive con la speranza che il Covid conceda finalmente una tregua».

Al Policlinico stesso disagio. «All’attività ordinaria - dichiara il direttore sanitario Ferdinando Coghe - si è aggiunta la cura dei pazienti con le ferite provocate da vari incidenti, stradali e non solo. La pressione è elevata. Si crea una lunga lista d’attesa e un notevole carico di lavoro che determina problemi molto seri. Ci siamo organizzati per velocizzare il percorso con la diagnostica ma siamo preoccupati».

La richiesta di Brotzu e Policlinico è quella di riaprire subito il terzo Pronto soccorso, a Regione e Ats viene chiesto di recuperare il vecchio spazio del Santissima Trinità al centro di un intervento di ristrutturazione, o in alternativa di individuare in via temporanea nell’ospedale di Is Mirrionis un altro luogo in cui attivare il servizio per le emergenze.

(Unioneonline)

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