La Sardegna è la Regione che fa registrare l’incidenza dei contagi più alta in Italia, assieme alla Sicilia è l’unica che supera i 30 casi ogni 100mila abitanti. Dati che si avvicinano pericolosamente alla soglia dei 50, oltre la quale si entra in fascia gialla. Anche l’indice Rt nell’Isola è elevato, siamo tra le sei Regioni oltre la soglia d’allerta di 1.

Nell’Isola l’incidenza è di 33, l’indice di trasmissibilità del contagio 1,12.

Ecco, nel dettaglio, i dati della Cabina di regia sull’incidenza: Sardegna 33,2, Sicilia 31,8, Veneto 26,7, Lazio 24, Campania 21,7, Lombardia 18,3, Emilia Romagna 17,1, Toscana 17, Abruzzo 16,5, Provincia di Bolzano 16,5, Marche 14,9, Molise 14,8, Calabria 14,1, Provincia di Trento 13,8, Liguria 11,5, Friuli 11,4, Umbria 10,4, Puglia 8,2, Piemonte 8, Basilicata 7,1, Valle d'Aosta 3,2,

A livello provinciale non se la passano bene Cagliari, terza provincia d’Italia per incidenza che supera di gran lunga quota 50, e il Sud Sardegna, che pure è ai primi posti. Sono 47 le province con incidenza superiore a 10, secondo l’analisi del matematico Giovanni Sebastiani: Caltanissetta (149), Enna (77), Cagliari (69), Lodi (57), Ragusa (56), Verona (55), Agrigento (40), Piacenza (35), Treviso (32), Sud Sardegna e Cremona (31), Roma e Trieste (30), Rimini (27), Massa Carrara (23), Mantova (22), Reggio Calabria e Oristano (21), Lucca, Milano, Reggio Emilia (20), Varese (19), Padova e Venezia (18), Messina, Pescara, Siracusa e Bolzano (17), La Spezia, Campobasso e Pisa (16), Arezzo e Bologna (15), Gorizia, Como, Vicenza, Trento, Siena, Modena e Pavia (14), Pistoia, Salerno, Forlì-Cesena, Pesaro e Urbino e Ancona (13), Isernia e Brescia (11) . 

Quanto all’indice Rt, il più alto si rileva in Abruzzo, 1,21, il più basso in Molise, pari a 0. Ecco i dati Regione per Regione, riferiti alla settimana dal 5 all’11 luglio: Abruzzo 1.21; Basilicata 0.92; Calabria 0.96; Campania 1.12; Emilia Romagna 0.87; Friuli Venezia Giulia 0.93; Lazio 0.81; Liguria 1.12; Lombardia 0.94; Marche 0.92; Molise 0; Piemonte 0.99; Provincia Autonoma Bolzano 1.18; Provincia Autonoma Trento 0.97; Puglia 0.68; Sardegna 1.12; Sicilia 0.95; Toscana 0.91; Umbria 0.96; Valle d'Aosta 0.82; Veneto 1.17. 

IN ITALIA – Quanto ai dati nazionali, c’è un prevedibile aumento di tutti gli indicatori. L’indice di trasmissibilità del virus si avvicina alla soglia di 1, in realtà già superata secondo diversi esperti e istituti. E’ passata dallo 0,66 della scorsa settimana allo 0,91 del monitoraggio odierno.

L’incidenza, aggiornata ai dati di ieri, è di 19 casi settimanali ogni 100mila abitanti, nel monitoraggio di venerdì scorso era a 11.

Sono solo due le Regioni classificate a rischio basso, la Provincia autonoma di Trento e la Valle d’Aosta. Tutte le altre sono a rischio moderato. Solo due settimane fa tutte le regioni erano classificate a rischio basso mentre dalla scorsa settimana si è iniziato ad evidenziare un aumento dei casi in 11 Regioni.

La circolazione della variante Delta, insomma, è in aumento. Pertanto, si legge nel monitoraggio, “è opportuno realizzare un capillare tracciamento e sequenziamento dei casi ed è necessario raggiungere un’elevata copertura vaccinale per prevenire un’ulteriore recrudescenza del virus”.

NEGLI OSPEDALI – Il dato confortante è la pressione sugli ospedali, che al momento non preoccupa. Nessuna Regione e Provincia Autonoma supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica, ma sappiamo bene che questi dati cominciano a salire qualche settimana dopo l’incremento dei contagi.

Il tasso di occupazione in terapia intensiva è 2%, con una diminuzione nel numero di persone ricoverate che passa da 187 a 157 nell’ultima settimana. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale si attesta anche al 2%. Il numero di persone ricoverate in queste aree passa da 1.271 a 1.128.

(Unioneonline/L)

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