«Svegliata da un terribile odore acre e pungente che ha invaso tutta la casa e che impedisce di respirare».

Notte da incubo per  A. P., cagliaritana che vive proprio di fronte allo stadio, dopo l’incendio divampato ieri nella zona industriale di Macchiareddu. Tra Sarroch e il capoluogo si sono verificati blackout a macchia di leopardo, mentre le altissime colonne di scarico della vicina Saras sono andate in blocco, per poi, al ritorno della corrente elettrica, rilasciare fumo e fiamme.

Probabilmente un cavo è stato tranciato inavvertitamente, quindi sono scaturite le fiamme che hanno danneggiato gli impianti Terna. Dalla Saras, in una nota, ricostruiscono l’accaduto: «A causa dei blackout è stato attivato il sistema di sicurezza delle torce con l’inevitabile fuoriuscita di fumo».

Per chi vive a Cagliari, e non solo, l’aria si è fatta irrespirabile, come racconta A. P.: «Ho la gola e il naso irritati, è terribile. Se la situazione continua sarò costretta a rivolgermi al pronto soccorso».

Non è la prima volta che accade: «Questa è la terza o quarta notte che passo in queste condizioni, nell'ultimo periodo. Da diversi anni segnalo questo problema, che si manifesta soprattutto d'estate intorno alle 4-5 del mattino per un paio d’ore, per via delle condizioni dell'aria calda o per via delle finestre tenute aperte, anche se talvolta filtra anche dalle finestre chiuse. Ho segnalato il problema alla polizia municipale ambientale che mi rinvia ai vigili del fuoco, che mi rinviano ai carabinieri etc. Ho anche segnalato la cosa con diverse pec, nel corso degli anni, all'Arpas, all'assessorato all'Ambiente e al Comune di Cagliari. Non è successo nulla». 

Quindi l’amara conclusione: «Sarò costretta a vendere la mia casa e fuggire in una località più salubre».

(Unioneonline/D)

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