Caso Brotzu-Businco, la direzione sanitaria: «Nessun paziente oncologico sarà trasferito»
Una sala operatoria su tre in funzione, la chirurgia toracica trasferita al San Michele: questi i dettagli esposti in commissione Sanità. Politica perplessaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Nessuna seduta operatoria sarà sacrificata, nessun paziente oncologico sarà trasferito dal Businco al Brotzu e tutti saranno operati dove vengono ricoverati». La dg del Brotzu Agnese Foddis e il direttore sanitario Raimondo Pinna chiariscono in questo modo che cosa succederà durante la ristrutturazione di due delle tre sale dell’ospedale oncologico Businco a partire dal 20 novembre.
In particolare, spiegano, nella sala che resta operativa sarà possibile mantenere lo stesso numero di interventi che non diminuirà. In che modo? «Spostiamo completamente la chirurgia toracica dal Businco al San Michele per l’attività chirurgica ed endoscopica e la degenza».
Così, aggiunge Foddis, «trasferendo un reparto così importante, già questo elimina il problema delle sale operatorie in ristrutturazione». La dg e il direttore sanitario hanno spiegato questi dettagli in commissione Sanità del Consiglio regionale convocata in via d’urgenza dalla presidente Carla Fundoni.
L’ipotesi di spostare i pazienti del Businco al Brotzu per gli interventi (e di riportarli al Businco per la degenza) era prevista nel progetto di ristrutturazione di due sale operatorie finanziato con 9 milioni del Pnrr. Perché la direzione dell’Arnas non ha comunicato prima la decisione di trasferire la chirurgia toracica dal Businco al Brotzu? «Non potevamo dare alcuna comunicazione prima di averla condivisa con i capi dipartimento che abbiamo incontrato ieri», ha detto Agnese Foddis. La proposta verrà condivisa a stretto giro con i sindacati «perché non possiamo certo trascurare le esigenze del personale».
Le spiegazioni della direzione dell’Arnas non soddisfano in pieno la politica. La presidente della sesta commissione Carla Fundoni si dice preoccupata e perplessa: «Ci troviamo a cercare soluzioni in un mese e mezzo, quando su temi così importanti sarebbe servito più tempo. La commissione continuerà a seguire passo dopo passo gli incontri che la direzione farà con il personale e i sindacati, sollecitando anche un coinvolgimento dell'assessorato. Non ci possiamo permettere di rimanere inerti, e soprattutto non dobbiamo permettere che i pazienti abbiano anche il sentore di una criticità rispetto a liste per interventi che potrebbero allungarsi e rispetto a spostamenti incongrui».
Preoccupato anche Francesco Agus (Progressisti): «Oggi l'immagine che abbiamo avuto è di una direzione dell'azienda totalmente sconnessa con chi opera nella struttura. Non è pensabile che il principale presidio ospedaliero della Sardegna sia gestito con decisioni che vengono prese a un mese e mezzo dall'inizio di lavori così importanti. E non è possibile che si cambi idea così rapidamente». Un anno fa, ricorda Agus, «l’idea per risolvere il problema legato alla tempistica della durata dei lavori di ristrutturazione delle sale dell'oncologico, prevedeva lo spostamento su gomma: oggi quel progetto è cambiato, e prevede lo spostamento di un intero reparto in un altro ospedale». La politica, aggiunge Agus, «deve dare la scossa, su un tema così importante le decisioni non possono essere estemporanee, ma ragionate e condivise con chi tutti i giorni opera nella struttura»