Casapound irrompe davanti al Siotto, i docenti: «Un attacco ignobile alla memoria e ai valori democratici»
La provocazione davanti al liceo classico di Cagliari ha scatenato la reazione della scuolaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Non è stato un film distopico e neanche il ritorno grottesco degli anni più bui: è successo, ancora una volta, nel centro di Cagliari, venerdì 23 maggio, davanti a un liceo classico.
Fumogeni accesi, uno striscione con scritto “Antifascismo è mafia dal ’43” e i militanti di Blocco Studentesco – branca giovanile di Casapound – schierati come in una parata fuori tempo massimo.
Il bersaglio? Il Liceo Siotto, colpevole di essere un presidio vivo di memoria storica, cultura critica e formazione democratica.
Il tutto, naturalmente, ripreso e diffuso sui social. Il blitz sembra nato con l’intenzione di seminare «provocazione e destabilizzare la storica scuola cittadina di pensiero libero».
E così dopo qualche giorno di riflessione e preoccupazione è il Collegio dei docenti della scuola a prendere posizione a reagire con fermezza, condannando l’azione come un «pericoloso tentativo di intimidazione», frutto di un’ideologia che la storia ha già condannato.
«Ignobili provocazioni di tal genere – si legge nel comunicato ufficiale – non scalfiscono l’identità antifascista e democratica del nostro istituto, che rimane una palestra di confronto e di cittadinanza attiva».
Il liceo classico Siotto, simbolo di cultura e resistenza civile nel cuore di Cagliari, è un’istituzione che ha fatto dell’educazione ai diritti e alla memoria la propria bandiera.
Sono le parole usate nel comunicato degli insegnanti: «Chi cerca di riscrivere la storia per screditare l’antifascismo, non troverà terreno fertile tra queste mura».
Il Siotto – assicurano alunni e docenti – non è (e non sarà mai) il palcoscenico di nostalgie tossiche. «La libertà di parola e di pensiero è stata conquistata con il sangue di chi ha resistito. E questa libertà, oggi più che mai, ha bisogno di essere difesa».