In un angolo trafficato del centro, tra i portici di via Roma e largo Carlo Felice, questa mattina è stata posata una pietra «Dedicata a chi fugge dalla sofferenza e cerca da noi riparo».

Con questa frase, che affiora dalla superficie ruvida del selciato, Cagliari scrive un nuovo capitolo della sua storia civile.

L’iniziativa è stata voluta e realizzata grazie al contributo dei medici, degli infermieri e del personale amministrativo della ASL 8 di Cagliari, con il sostegno dell’amministrazione comunale.

A svelare la pietra, l’assessora alla salute e al benessere Anna Puddu, che ha definito l’installazione «una pietra d’inciampo per la coscienza», un invito a riflettere sul senso profondo dell’accoglienza.

«La frase incisa rappresenta un messaggio rivolto a tutti – ha dichiarato – ai cittadini di questa terra e a coloro che arrivano da lontano, portando con sé dolore, speranza e voglia di riscatto. Perché solidarietà e promozione dei diritti non sono parole astratte, ma il cuore pulsante di questa amministrazione». 

Presenti alla cerimonia anche rappresentanti di numerose associazioni che ogni giorno si occupano di accoglienza e assistenza a migranti e persone senza dimora. Tante anche le cittadine e i cittadini che si sono fermati, commossi, ad ascoltare e condividere il significato di quel gesto semplice ma potente.

Silvana Tilocca, tra le promotrici dell’iniziativa, ha voluto sottolineare il valore simbolico e operativo dell’evento: «Oggi piantiamo un seme. Vogliamo che questa pietra sia la prima di molte, e che da qui nasca una rete di luoghi che parlino di umanità, rispetto e diritti». 

(Unioneonline/Fr.Me.)

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