Cagliari, fotovoltaico a rischio crollo: interdetti oltre cento parcheggi al Brotzu
Il divieto dopo il cedimento della struttura portante di un impianto sopra le aree sosta. Cugliara (Fials): «Disagi per pazienti e dipendenti. Mai nessuna manutenzione, la metafora dell’intero sistema Arnas»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
L'impalcatura dell'impianto fotovoltaico è a rischio crollo, al Brotzu vengono interdetti più di cento parcheggi. Quando saranno di nuovo fruibili? Non si sa. E non è una buona notizia per i pazienti, soprattutto quelli che devono effettuare degli esami nei vicini laboratori, e nemmeno per i dipendenti, che ogni giorno fanno i conti con una cronica mancanza di posti auto nel più grande ospedale della Sardegna.
Il problema è sorto lo scorso 23 ottobre, quando una parte dell’impianto realizzato sopra gli stalli è crollata, danneggiando un’auto in sosta. A cedere era stato il supporto di legno. Dopo l’incidente sono stati avviati dei controlli ed è emerso che il problema fosse ben più vasto. Così è arrivato il divieto di sosta, in attesa della messa in sicurezza.
«Ci risulta che da non troppo tempo sia stata effettuata una manutenzione dei pannelli, regolarmente pagata, ma a quanto pare nessuno ha pensato di effettuare una verifica sulla stabilità della struttura portante», accusa Paolo Cugliara, segretario provinciale della Fials. Che amplia l'orizzonte dell'analisi: «Il crollo c’è stato, solo per un caso i danni sono stati limitati a un’auto. Questa situazione può essere presa a emblema della gestione dell’Arnas: cade a pezzi e non si interviene. E non ci si può affidare al caso sperando che non succeda nulla di grave». Intanto il problema s’ingigantisce: da anni è stata annunciata la regolamentazione della sosta, sottolinea il sindacalista, «ma non si è fatto nulla. Con pesanti disagi per tutti». Per i pazienti, innanzitutto. Ma anche per i dipendenti: loro devono garantire il servizio all’utenza con puntualità: «Per ora sappiamo che non è fruibile quel centinaio di parcheggi», riflette ancora Cugliara, «ma non abbiamo garanzie sulla sicurezza degli altri sotto il resto dei pannelli. E se dovessero essere dichiarati inagibili? Sarebbe il caos».
Enrico Fresu