È diventata mamma a 57 anni, dopo aver rischiato l’asportazione dell’utero e al termine di una gravidanza ad altissimo coefficiente di difficoltà.

"Il nostro sogno di diventare genitori si è avverato grazie alla professionalità dei medici dell’azienda Brotzu di Cagliari che ci hanno seguito in questo lungo e tortuoso percorso”.

A parlare, con accanto il marito Bruno Lai, è la neo mamma Maria Cristina Lecis, che due giorni fa ha partorito una bellissima bimba nel reparto di Ostetricia dell’ospedale San Michele. Un evento quasi da Guinness della medicina, con pochi precedenti almeno in Sardegna. Anche perché sette anni fa, quando aveva 50 anni, la donna aveva subito al Businco un intervento per l’asportazione di diversi fibromi dall’utero. Tutti i medici consultati sino a quel momento le avevano consigliato l’isterectomia – cioè l’asportazione radicale – per evitare problemi in futuro, soprattutto il rischio di tumori. Ma lei non aveva rinunciato al desiderio di diventare mamma.

"Abbiamo parlato – spiega il professor Antonio Macciò, direttore della Ginecologia oncologica del Businco e del reparto di Ginecologia e Ostetricia del San Michele -, mi ha raccontato del suo desiderio di maternità e mi ha chiesto se fosse possibile salvare l’utero. Abbiamo accettato la sfida”.

Sino al lieto fine di mercoledì, quando, dopo essere rimasta incinta con la procreazione medicalmente assistita, la 57enne ha partorito col cesareo una bimba di 2 chili e 930 grammi in ottime condizioni cliniche generali. Un caso molto raro, reso ancora più eccezionale dal fatto che la paziente, in partenza, aveva un utero non idoneo a una gravidanza. “Per noi – spiega Macciò – questo lieto evento rientra nel grande progetto per la maternità portato avanti dall’azienda Brotzu, un progetto con al centro la donna dove anche soddisfare un’esigenza di questo tipo diventa una sfida che vale la pena accettare”.

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