Il Brotzu di Cagliari si prepara a salutare il 2023 con un bilancio positivo per i trapianti. Sono 60 quelli eseguiti in totale, dei quali 26 di rene, 26 di fegato, 6 di cuore e 2 combinati fegato - rene. Numeri che fanno ben sperare per il futuro e che, se paragonati ai 56 dello scorso anno, mostrano un passo in avanti.

«Sono trascorsi 35 anni dal primo trapianto di rene, che fu effettuato all’ospedale San Michele nel 1988. Da allora abbiamo fatto tanta di strada, guidati da un unico proposito: dare risposte ai pazienti», commenta la Direttrice Generale dell’Arnas, Agnese Foddis che ha presentato i dati durante i lavori dell’evento formativo e di approfondimento promosso da Federsanità nazionale, in collaborazione con la Regione Autonoma della Sardegna, Ares Sardegna e le Università di Cagliari e Sassari, che si è tenuto a Porto Cervo venerdì e sabato. E i risultati dell’Arnas Brotzu –come sottolinea la Foddis – «arrivano grazie allo sforzo di tutto il personale sanitario e amministrativo che opera nei centri diretti dal Dr. Solinas, dal Dr. Zamboni e dal Dr. Cirio».

Segno “più” anche per la generosità dei sardi che – come spiega il coordinatore locale trapianti del Brotzu, Dr. Antonio Manti – «ha determinato un importante incremento, pari al 42 % rispetto all’anno precedente, delle segnalazioni di potenziali donatori. La conseguenza è stata una maggiore disponibilità di organi, che ha contribuito a ridurre i tempi di attesa in lista e che richiede comunque un’adeguata implementazione di potenziali riceventi». Come ricorda Manti però «il sistema donazione- trapianto è inserito in una programmazione nazionale. Prevede l’obbligo di cedere l’organo al centro sede dell’urgenza, e un corrispondente obbligo a fornire lo stesso tipo di organo alla prima occasione utile». E questo consente ai sardi di beneficiare di organi provenienti da oltre Tirreno e ai cittadini della Penisola riceventi di poter condurre una nuova vita grazie ai donatori sardi. 

Gli organi prelevati in Sardegna dunque possono essere trapiantati fuori sede per varie ragioni: ad esempio le condizioni cliniche del ricevente al momento della chiamata al trapianto, la valutazione dell’organo in rapporto alle caratteristiche del ricevente, le caratteristiche dell’organo che fanno considerare il rapporto del rischio/beneficio in relazione a possibili complicanze. Nell’anno in corso 20 reni sono stati inseriti nel circuito nazionale, ma 13 sono stati dichiarati non idonei (quindi non trapiantabili da tutti i centri) e 5 non sono stati trapiantati nell’Isola per mancanza di riceventi. Per quanto riguarda il fegato, ne sono stati ceduti 6 ad altri centri fuori Sardegna nell’ambito del programma di urgenze nazionali. Il Centro Trapianti di fegato del Brotzu deve ancora ricevere 2 organi sostituzione di quelli ceduti.

Per la rete regionale il fine ultimo rimane quello di implementare i possibili riceventi affinché si concretizzi l’opportunità di trapianto per tutti i cittadini sardi affetti da grave insufficienza d’organo. Per questo motivo nel 2022 è nato un Tavolo Tecnico Regionale, coordinato dal Prof. Antonello Pani, Direttore della Divisione Nefrologia dell’Arnas Brotzu, per trovare soluzioni alle criticità che riguardano l’iscrizione in lista d’attesa per il trapianto di rene per i nefropatici. «Possiamo già parlare dei primi risultati – aggiunge il Dr. Manti –. Ad esempio, si è deciso che per ogni centro nefrologico/dialitico della Regione che si occupa dei pazienti da iscrivere in lista d’attesa per il trapianto, sarà indicato un delegato. Si è anche stabilita l’istituzione di un ambulatorio pre-emptive presso la Divisione di Nefrologia, Dialisi e Trapianto dell’Arnas Brotzu che collabora con i Coordinatori per le problematiche attinenti allo studio dei nefropatici da inserire in lista attiva. Un altro importante obiettivo conseguito è l’attivazione di agende riservate e prioritarie per esami e visite ultraspecialistici per i pazienti renali in fase di studio per il trapianto di rene.  E’ dunque evidente la tendenza al miglioramento, confermata dalla presenza dai 28 nuovi iscritti in lista d’attesa nel 2022 e dai 36 quest’anno».

Il paziente, dopo il trapianto, deve affrontare un percorso successivo, con le attività di controllo post operatorie. Queste sono garantite da un ambulatorio urologico esclusivo nel quale lavorano 2 medici dedicati. Sono circa 550 le persone seguite dal servizio Trapianti di fegato, fegato-pancreas e pancreas isolato, che eroga oltre 2000 prestazioni ambulatoriali ogni anno.  

(Unioneonline/v.f.)

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