Cagliari, nella stazione dei pullmandopo le 17 i bagni dell'Arst sono off-limits
Alla stazione dell'Arst di piazza Matteotti c'è da farsela addosso. E non solo dalla paura. Nel capolinea cagliaritano dei pullman regionali c'è un solo bagno, che per giunta dovrebbe essere riservato ai disabili, a disposizione dei passeggeri. Non male come biglietto da visita di una città che aspira a diventare un polo d'attrazione turisticoMa quello dei bisogni non è l'unico problema: dopo le 17 la stazione viene presa in ostaggio da un gruppo di ragazzetti che disturbano, trafficano e insultano. Per polizia e carabinieri non sempre è facile riportare la calma.
LO SCANDALO «Anziani che si lamentano, turisti che dopo ore di viaggio vorrebbero almeno lavarsi, mamme con bimbi. È uno scandalo che nella stazione dei pullman non ci sia un bagno degno di questo nome». In piazza Matteotti la lamentela è più veloce dei bus. «Per favore, però, niente nomi sul giornale», chiedono l'autista, gli addetti alle pulizie, i responsabili delle rivendite e i dipendenti del McDonald's. «Due bagni per le donne, due per gli uomini, due vespasiani e i lavandini. Fuori uso da più di otto mesi. Tra quelle mura succedeva di tutto. Non facevano in tempo a ripararli che venivano presi d'assalto dai ragazzini. Sono arrivati a rubare le tazze, i coperchi, la rubinetteria».
LA RITIRATA Come si arrangiano i viaggiatori con la vescica al limite? «O prendono d'assalto il bagno interno, quello riservato ai disabili, o si precipitano nei servizi del fast food che si affaccia sul piazzale interno». Ma non sempre è facile usufruire della ritirata. «Martedì e giovedì il bagno disabili viene chiuso: non riuscirebbe a sopportare l'afflusso dei romeni che affollano la vicina agenzia di spedizioni». Stesso discorso al McDonald's, dove i bagni vengono aperti solo all'ora di pranzo. «Prima funzionano solo a richiesta della chiave». Ecco il grande limite della città: la mancanza di bagni pubblici.
L'ASSALTO Dalle 17 alle 20, poi, la stazione si trasforma in terra di nessuno. Manca il posto di polizia e una guardia giurata non è sufficiente a garantire un minimo di tranquillità. «Siamo in ostaggio di un gruppo di 40 ragazzini che non si calmano neanche di fronte a carabinieri o poliziotti, quando intervengono. Sanno di avere l'impunità di chi non ha ancora compiuto 14 anni».
L'ARTS Carlo Poledrini è il direttore dell'Azienda regionale sarda trasporti. «Quei bagni sono stati presi di mira più volte dai vandali, le riparazioni ci sono costate decine di migliaia di euro». Non basta, però, chiuderli. Perché non affidare la gestione a cooperative, così come fatto al Poetto? «Nell'ottica di una prossima ristrutturazione, cambieremo l'accesso ai bagni e alla stazione stessa, in modo da aumentare il livello di sicurezza. La scorsa settimana ho incontrato il prefetto che ha garantito controlli più intensi delle forze dell'ordine. E i risultati si vedono già».
ANDREA ARTIZZU