Cagliari, i racconti dei viaggiatori truffatiEcco le vittime delle vacanze da incubo
Dopo un viaggio da incubo due turiste hanno fatto causa al tour operator e ottenuto un risarcimento simbolico: 500 euro, 250 a testaIl sospetto che qualcosa non andasse l'hanno avuto quando sono saliti sul pullman, a Tel Aviv, e non hanno trovato la guida. «Salirà dopo», hanno pensato i trenta cagliaritani in viaggio in Terra Santa. E non avrebbero potuto fare altro visto che l'autista israeliano diceva di non parlare italiano né di inglese. Due ore dopo, prima della frontiera di Taba, tra Israele ed Egitto il bus si è fermato all'improvviso e il guidatore ha ritrovato la parola: «Cacciate fuori i soldi che ci dovete o il viaggio è finito».
IL DEBITO L'uomo ha poi spiegato che l'agenzia di Cagliari non aveva versato i 29 mila euro del prezzo del tour e che se non avessero messo insieme i soldi li avrebbe scaricati lì, nel deserto. Nemmeno il prete che accompagnava il gruppo è riuscito a riportare alla ragione l'uomo né è riuscito a contattare l'agenzia morosa. «C'è stata una lunga trattativa: prima è sceso a 22 mila euro, alla fine si è accontentato di sei mila», raccontano Enrico Murenu e Gualtiero Manunta. Il versamento dell'acconto è servito a proseguire il viaggio ma non ad evitare che fosse - letteralmente - un calvario, tra attese infinite, alberghi sostituiti, tappe differenti da quelle concordate «e gli incubi ad ogni check point tra Betlemme e Gerusalemme».
La disavventura del gruppo di anziani non è che una delle centinaia di truffe o raggiri denunciati alle associazioni dei consumatori o segnalate agli studi legali.
INCUBO IN TUNISIA Marcello Fadda, tour operator con 25 anni di esperienza nel settore, ha un campionario ricchissimo. Ma racconta solo i casi più recenti. «Viaggio in Tunisia, comitiva di 110 sardi. Arriviamo in albergo, un quattro stelle, assieme ad un altro gruppo di circa 50 turisti. Noi troviamo regolarmente posto nelle stanze, loro no. Insomma: avevano venduto più camere di quelle che avevano a disposizione. Sa come è finita? Che abbiamo dormito anche in sei in una stanza, alcuni nei divani. Si chiama overbooking ed è un vizio dei tour operators meno seri: vendono pacchetti in più convinti che qualcuno rinunci. E spesso non succede».
IL SALDO DELLA BENZINA «Un'altra volta eravamo in 140 a Barcellona e dovevamo rientrare a Cagliari con un charter. Arriviamo in aeroporto e ci guardano male: il vostro volo non c'è. Ci riferiscono che la compagnia aerea non ha saldato il conto del carburante. Sa perché siamo partiti? Perché abbiamo tirato fuori le nostre carte di credito».
Insomma, i circa 40 clienti truffati da Valeria Tornatore, l'agente di viaggi cagliaritana, che ha incassato i soldi dei clienti dando in cambio carta straccia, sono in ottima compagnia.
DISAGI A TENERIFE Monica Zedda e Michela Mulas, le due turiste cagliaritane che qualche tempo fa hanno vissuto un incubo a Tenerife, forse avrebbero preferito non partire, visto che poi hanno citato in giudizio il tour operator per «turbamento dello stato d'animo». Nella loro stanza dell'albergo pioveva, la camera e la sala della colazione erano sporche che nemmeno una pensione infima di periferia. E il cibo preparato dalla cucina a quattro stelle e servito durante una gita non era commestibile. Hanno fatto causa al tour operator e ottenuto un risarcimento simbolico: 500 euro, 250 a testa. Nulla.