L'ex capogruppo di Forza Italia era finito nei guai dopo aver deposto nel processo Fideuram, chiamato in aula dalla difesa dell'ex assessore regionale Andrea Pirastu, già condannato a otto anni in primo grado. Davanti al collegio, presieduto dal giudice Claudio Gatti, l'ex esponente forzista aveva negato di aver telefonato a Sergio Marracini, all'epoca dei fatti presidente dell'Esaf, per proporgli di investire i capitali accantonati dall'ente nei fondi Fideuram. Circostanza, invece, parzialmente confermata da altri testimoni. A quel punto, il pubblico ministero Giangiacomo Pilia aveva chiesto la trasmissione degli atti dell'udienza in Procura ipotizzando il reato di falsa testimonianza. Oggi, assistito dagli avvocati Gigi e Pierluigi Concas, Corona ha ammesso davanti al giudice Nespoli di non aver detto la verità, ma è stato assolto perché "non punibile". Emersa la circostanza della telefonata, infatti, Corona non doveva essere più trattato in udienza come un testimone, ma da indagato con la garanzia di un difensore e avvalendosi anche della facoltà di non rispondere che, invece, è negata ai testi.
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