Di nuovo a rapporto. Un paio di giorni e Tanino Nudda sarà di nuovo sotto torchio. Stavolta, però, la convocazione è arrivata per tempo e in maniera ufficiale.

Per il trentacinquenne di Bono, supertestimone della scomparsa di Piero Mulas (l'imprenditore svanito nel nulla da più di due settimane), l'appuntamento è fissato nell'ufficio del sostituto procuratore della direzione distrettuale antimafia, Giancarlo Moi, che lo sentirà in qualità di persona informata sui fatti.

Il magistrato, quindi, non ha nessuna intenzione di fargli domande sul traffico di sostanze stupefacenti di cui il giovane dice di aver fatto parte. In quel caso, infatti, Tanino, comparirebbe come indagato. Nel fascicolo aperto dal sostituto procuratore della Dda, però, sono finite anche le carte che contengono tutte le informazioni sul pestaggio che Tanino Nudda dice di aver subito in viale Jenner a Cagliari: un racconto in cui il giovane assicura di essere stato tamponato e poi aggredito da tre incappucciati che dopo avergli rotto una gamba, gli hanno portato via l'auto, il telefonino e il pacco di droga che gli aveva messo in mano Piero Mulas. Di questo potrebbero parlare investigatore e indagato. Di quella parte dell'inchiesta in cui Tanino Nudda, figura come parte offesa.

L'invito a presentarsi negli uffici della Procura di Cagliari è arrivato proprio dalle mani degli agenti che lo hanno incontrato giovedì scorso. Vale a dire che, i tre poliziotti della Squadra Mobile, che solo giovedì mattina lo hanno prelevato dalla sua casa di famiglia, accompagnato nel commissariato di Macomer, trattenuto per dieci ore e sottoposto a un interrogatorio non autorizzato dal magistrato che sta a capo dell'inchiesta, sulla via di casa gli hanno notificato la convocazione in Procura per un interrogatorio regolare. Intanto, quella raffica di domande alle quali il giovane è stato sottoposto senza la presenza dell'avvocato, ha scatenato un vespaio di polemiche e determinato lo scontro tra la Procura e la Polizia.

La Procura ha già fatto la propria mossa: venerdì sera, il sostituto procuratore della direzione distrettuale antimafia, Giancarlo Moi, è andato a chiedere conto al dirigente della Squadra mobile riguardo a quell'interrogatorio messo in atto senza la sua autorizzazione. Impossibile, almeno per ora, conoscere la versione della polizia. Impossibile, anche per la centralinista della Questura, rintracciare il questore Salvatore Mulas.

MARIELLA CAREDDU
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