Sono Lombardia, Lazio, Piemonte ed Emilia Romagna le regioni italiane a più alto rischio terrorismo.

A calcolarlo sono i ricercatori dell'istituto Demoskopika, che hanno incrociato quattro indicatori "sensibili".

Ovvero: le intercettazioni autorizzate, gli attentati avvenuti in territorio italiano estrapolati dal Global

Terrorism Database dell'università del Maryland, gli stranieri residenti in Italia provenienti dai primi cinque paesi considerati la top five del terrore dall'Institute for Economics and Peace e il numero dei visitatori nei musei italiani.

In particolare, alla Lombardia viene assegnato un indice di rischio pari a 10, contro il 9,25 del Lazio, il 4,19 del Piemonte e il 4,1 dell'Emilia.

Nell'area intermedia di potenziale infiltrazione terroristica si collocano invece altre cinque realtà regionali: Campania (3,53 punti), Toscana (3,15 punti), Veneto (2,33 punti), Trentino Alto Adige (1,79 punti) e Liguria (1,63 punti).

E la Sardegna? L'Isola viene inserita nella fascia a basso rischio, che comprende Marche (1,32 punti), Sicilia (1,26 punti), Calabria (1,15 punti) e appunto l'Isola (0,90 punti), prima del Friuli Venezia Giulia (0,83 punti).

Chiudono, con un rischio estremamente basso, Puglia (0,73 punti), Umbria (0,54 punti), Abruzzo (0,27 punti), Molise (0,04 punti) e, infine, Basilicata (0,03 punti).

(Unioneonline/l.f.)
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