“L'otto marzo rappresenta il tortuoso percorso delle donne verso quella parità di genere ancora oggi largamente inattuata, specie in ambito lavorativo, nonostante le battaglie e le conquiste fatte per l'affermazione della propria libertà e dei propri diritti, primo fra tutti quello al lavoro. Resta difficile, spesso impossibile, conciliare il lavoro con la maternità e la gestione della famiglia ed è ancora utopia immaginare una parità di accesso al mercato del lavoro, di opportunità di carriera e di parità di salario. Condizioni aggravate nel corso degli ultimi due anni dalla pandemia, che ha amplificato le differenze di genere acuendo le disuguaglianze e portando anche in Sardegna a un incremento della disoccupazione femminile e di difficoltà di accesso al mercato del lavoro, specie per le donne immigrate, una risorsa inestimabile per la nostra economia e la nostra società".

È un passaggio dell’intervento dell'Assessore regionale al Lavoro, Alessandra Zedda, in Consiglio regionale, in occasione delle celebrazioni della Giornata Internazionale della donna.

Zedda – che ha anche la delega l'immigrazione – ha anche rivolto un pensiero proprio alle donne immigrate e, in questo specifico momento storico, alle donne ucraine, esprimendo vicinanza a chi ha lasciato o sta lasciando in queste ore la propria casa e i propri affetti per cercare rifugio e calore umano altrove: "A loro dobbiamo guardare con affetto fraterno, favorendone l'inclusione a ogni livello e operando contro ogni forma di violenza e in favore dei diritti e della libertà".

"La Regione è impegnata nel delicato e fondamentale compito di dare gambe a progetti strategici - finanziati con risorse regionali, nazionali ed europee - utili a contrastare il fenomeno della violenza di genere e a dare risalto a tutte quelle attività che vedono le donne protagoniste, come la maternità, lo studio, il lavoro, il volontariato", ha spiegato Zedda, definendo il mondo femminile "vero motore di progresso e sviluppo".

(Unioneonline/l.f.)

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