Una vacanza che si è trasformata in incubo, con la necessità di ottenere fondi immediati per sostenere un complesso percorso di urgenti cure. Da giovedì Armando Puddu, ristoratore cagliaritano di 68 anni che da un decennio si è trasferito in Indonesia, si trova in coma al Bangkok Hospital Samui in Thailandia a seguito di un ictus nel sonno che gli ha procurato un'emorragia cerebrale, con la prontezza della moglie che gli ha salvato la vita. La famiglia, con l'aiuto dell'ambasciata, è riuscita a mantenere i costi dell'ospedalizzazione quanto più bassi possibili, ma - dopo aver usato gran parte dei soldi a propria disposizione per due interventi d'urgenza - ora deve fronteggiare un'altra emergenza: l'assicurazione indonesiana non copre le spese all'estero e la permanenza in ospedale costa la notevole cifra 3.000 euro al giorno più spese mediche, per un totale di 60.000 euro da trovare in pochissimo tempo per seguire un percorso di cure che prevede dieci giorni in terapia intensiva e un'altra settimana in terapia normale.

La moglie Giusy e i due figli Edoardo e Federica, che a loro volta vivono in Indonesia, hanno avviato una raccolta fondi che finora ha raggiunto la cifra di circa 30.000 euro. Ma serve ancora un aiuto: «Non possiamo spostare nostro padre per questioni di vita o di morte e abbiamo finito i nostri soldi per le due operazioni d'urgenza», segnala Edoardo Puddu. «La tecnologia per curare l'emorragia cerebrale che ha avuto la possiede solo questo ospedale ed è obbligatorio che rimanga lì per la terapia intensiva. Chiediamo al popolo sardo e a chiunque possa darci una mano di sostenere la nostra raccolta fondi: con un piccolo aiuto da parte di tutti possiamo raggiungere senza problemi la cifra che serve per riportarlo in Indonesia, dove l'assicurazione copre tutto il periodo della riabilitazione e ci sono medici specialisti che possono seguirlo». La raccolta fondi è stata aperta sulla piattaforma GoFundMe, col titolo "Uniti per Armando: aiutiamolo a tornare a casa".

Armando Puddu a Cagliari lavorava nell'edilizia, poi ha deciso di trasferirsi in Indonesia. Lì, lui e la moglie (che attualmente lo sta assistendo in ospedale a Bangkok) hanno aperto un ristorante e poco dopo sono stati raggiunti dai figli che a loro volta lavorano nella ristorazione. Quella in Thailandia era la prima vacanza che la coppia si concedeva dopo essere andata in pensione. Ora sono giorni di fortissima apprensione, dovendo fare i conti con una nazione diversa da quella di residenza e con delle urgenze economiche non più derogabili e da risolvere in pochi giorni. «Vogliamo riportare papà a casa: abbiamo finito tutto, la sua situazione non è stabile e abbiamo bisogno di aiuto subito», l'appello di Edoardo Puddu, che coi pochi soldi rimasti è riuscito a prenotare un volo per Bangkok martedì per stare vicino al padre.

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