Suicidi e social media: l’effetto oscuro di una relazione digitale

18 settembre 2024 alle 11:42aggiornato il 18 settembre 2024 alle 11:43

In Italia muoiono 4000 persone per suicidio ogni anno, 150 in Sardegna. Una epidemia silente per la società, capace però di scatenare un silenzio assordante per nuclei famigliari, amici, colleghi di lavoro, e, indirettamente, per intere comunità. Queste stime vengono evidenziate dal Dott. Salvatore Lorenzoni, Direttore dell’UOC di Medicina Legale della ASL 1 di Sassari.

Tra le diverse condizioni associate a suicidio lo specialista segnala il ruolo svolto dai social media: «Possono essere pericolosissimi. Isolamento e persecuzione si associano all’uso prolungato di smartphone e social media. Inoltre, ci sono giochi di morte: ipnotizzano i giovani inducendo comportamenti autolesionistici fino all’atto del suicidio. Ci sono siti che danno istruzioni al suicidio o che vendono kit del suicidio».

I siti di social network forniscono una piattaforma per il "cyberbullismo" e pubblicizzano sostanze d'abuso (alcol, fumo, marijuana, ecc.). Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, intervenuto a Cagliari durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico TuttiAScuola, ha invitato ad una azione di prevenzione e repressione sugli effetti collaterali degli smartphone, evitando che il loro uso possa assorbire la totalità delle attenzioni, delle relazioni, della vita. L’imperativo educativo deve essere quello di combattere il rischio di rimanere imprigionati in una realtà virtuale e distorta.

«Input positivi e protettivi sono necessari per evitare queste storture», conclude l’esperto.