Sardegna e Umbria sono al momento i fanalini di coda nella campagna nazionale per la vaccinazione anti-influenzale, che vede invece Lazio e Puglia prime regioni per velocità di somministrazioni. 

L’obiettivo fissato dal ministero della Salute è riuscire a proteggere almeno il 75% degli over 65 e tendere all'obiettivo del 95% nelle categorie a rischio.

Ma, secondo il report “Prevenzione per l'equità. Le campagne vaccinali antinfluenzali nelle persone anziane fragili" realizzato dall’associazione Salutequità con il contributo di Sanofi, l’Isola sarebbe partita al rallentatore.

«Vaccinare e vaccinarsi è doppiamente importante, sia per proteggere le persone, sia per evitare di sovraccaricare i Pronto Soccorso, già alle prese con enormi carenze di personale», spiega Maria Pia Ruggieri, consigliera Salutequità.

«La vaccinazione – aggiunge - potrebbe infatti ridurre gli accessi in pronto soccorso per febbre e per complicanze in comorbilità/comorbidità di patologia infettiva, potrebbe evitare il riacutizzarsi di patologie croniche cardiologiche, broncopneumologiche, neurovascolari e dismetaboliche nei pazienti anziani già fragili, evitando loro il ricovero in ospedale per acuti; oggi si stima che i pazienti destinati al ricovero in attesa di un posto letto sono anche più di 800 al giorno, con oltre 600 di essi in attesa da più di 24 ore".

Tra le proposte di Salutequità per velocizzare la campagna in maniera omogenea, c'è il miglior coordinamento tra ministero della Salute e Regioni, favorendo un contatto al livello nazionale con le aziende produttrici e prevedere un sistema di monitoraggio costante dell'andamento della campagna antinfluenzale, come fatto per la vaccinazione anti-Covid. 

(Unioneonline/l.f.)

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