TG VIDEOLINAUltime Edizioni
Rutte: Italia è un alleato molto importante, influente nella Nato
13 ottobre 2025 alle 15:55
Milano, 13 ott. (askanews) - "In effetti, l'Italia è un alleato molto importante. Lo è, lasciatemi applaudire anche per questo. Siete impegnati in quasi tutte le missioni Nato. Il comandante uscente della KFOR è un eccellente generale italiano. Sono davvero colpito da ciò che è stato in grado di fare in circostanze difficili con la KFOR in Kosovo". Così il segretario generale della Nato Mark Rutte, in Slovenia, partecipando alla 71a sessione annuale dell'Assemblea parlamentare dell'alleanza a Lubiana e rispondendo ad una domanda del delegato italiano Lorenzo Cesa.Parlando di "influenza italiana nella Nato", Rutte ha delineato i molti punti sui quali il nostro Paese offre il suo contributo agli alleati, a partire dalla sviluppo di caccia di sesta generazione."In Giappone, sono molto orgogliosi di questa cooperazione con l'Italia. Penso che il terzo paese sia il Regno Unito, vero? Sì, Regno Unito, Italia e Giappone stanno lavorando a questo caccia di sesta generazione. Questo integrerà le più recenti tecnologie di intelligenza artificiale e ci spingerà davvero avanti per quanto riguarda la tecnologia dei caccia e ci assicurerà di mantenere le distanze dalla Russia. Non troppo difficile. Ma anche nei confronti della Cina, con la quale è più difficile perché hanno una base industriale di difesa altamente sviluppata". Poi in merito ai recenti commenti di Rutte stesso sui missili russi più avanzati che potrebbero colpire Roma a una velocità cinque volte superiore a quella del suono, il segretario generale della Nato ha spiegato che l'arma russa è la prova che l'intera concezione di avere paesi sul fianco orientale e paesi non sul fianco orientale è obsoleta."Ora siamo tutti sul fianco orientale perché la differenza tra Tallinn e Roma è di cinque minuti. Quindi tutti noi: Roma è sul fianco orientale, Amsterdam è sul fianco orientale, persino Washington è sul fianco orientale", ha detto.Rutte ha tenuto infine a sottolineare che "non spendiamo solo il 3,5% per la spesa di base per la difesa e il 5% per la difesa complessiva per accontentare gli americani. No, lo facciamo prima di tutto per assicurarci di essere in grado di respingere queste minacce. E so che lo state spiegando al popolo italiano, il vostro governo lo sta facendo. Guido Crosetto è un grande amico, e Giorgia Meloni, il primo ministro pure. Ma ovviamente, questo dibattito sociale sulla necessità di difesa - di investire nella difesa e nelle capacità di difesa è davvero cruciale. E questa è una delle prove del perché dobbiamo farlo".