"Portobello", Gifuni: Tortora era un uomo libero, che è stato sbranato

01 settembre 2025 alle 17:50
Venezia, 1 set. (askanews) - Era molto attesa ed è stata accolta dagli applausi della stampa alla Mostra di Venezia "Portobello", la serie diretta da Marco Bellocchio con Fabrizio Gifuni nel ruolo di Enzo Tortora, che si potrà vedere nel 2026 sulla nuova piattaforma streaming HBO Max. Nel 1982 Tortora è all'apice del successo, con Portobello raggiunge 28 milioni di spettatori, Pertini lo nomina Commendatore della Repubblica. In quegli stessi anni il terremoto dell'Irpinia dà l'ultima scossa agli equilibri della Nuova Camorra Organizzata e Giovanni Pandico, uomo di fiducia del boss Raffaele Cutolo qui interpretato da Lino Musella, decide di pentirsi. Interrogato dai giudici fa un nome inatteso: Enzo Tortora. La serie parte da una vicenda di malagiustizia per raccontare una pagina nera dei media, che hanno sbattuto il mostro innocente in prima pagina, una magistratura allo sbando, la camorra e i pentiti. Gifuni ha spiegato: "Ci sono tanti punti di vista e tante angolazioni, che raccontano varie storie, non particolarmente edificanti della storia italiana, ma è una storia complessa che contiene tante cose. E allora ti chiedi come mai un personaggio così popolare, così amato da milioni di spettatori, sia stato sbranato immediatamente, quali sono i meccanismi. Questo esilio di sette anni dalla Rai, è stato messo in punizione due volte, perché Tortora era un uomo molto libero. Lui non apparteneva né alla grande famiglia democristiana, né alla famiglia comunista, era un liberale, uno spirito libero ed era importante per me cercare di capire come mai fosse cresciuta anche una insofferenza e anche una antipatia non solo caratteriale per chi non amava il personaggio ma per qualcosa che doveva scontare".Bellocchio lavorava su questo progetto da molto tempo, "Portobello" doveva essere finanziato dalla Rai ma è diventata una serie HBO Original. Il regista ha spiegato: "Da parte di HBO c'è stata una disponibilità, spesso nella storia della Rai ci sono state delle occasioni perse". Negli ultimi anni Marco Bellocchio ha raccontato tanti personaggi del passato, come Buscetta, Moro, Tortora. Alla domanda se non desideri raccontare l'oggi il regista ha risposto: "E' il momento in cui non puoi stare fermo davanti alla televisione a vedere tutte le cose catastrofiche, orribili che avvengono in altre parti del mondo, ma certamente come muoversi, come alzarsi e agire è complicato. Però chissà, vediamo".