Piano paesaggistico, lo "scudo" costituzionale contro il Dpcm energia
Il Dpcm Energia Sardegna è definito da Palazzo Chigi ‘’un passaggio cruciale nel percorso di decarbonizzazione dell’Isola’’. Il decreto si presenta a due facce: la prima, col metano, risponde all’emergenza dell’industria; l’altra alla transizione energetica: con sole, vento, e batterie. E accelerazioni procedurali che aprono un’altra pesante incognita sul futuro del territorio.
Su pale eoliche e pannelli fotovoltaici il governo è chiaro: si semplifica passando da iter più veloci (40 giorni anziché 120) per l’autorizzazione unica con valore di valutazione di impatto ambientale. Modifiche che aumentano il rischio di speculazione.
Ma quali sono i progetti ‘’strategici e urgenti’’ citati dal decreto? E fino a che punto si ‘’razionalizzano le procedure per gli interventi che interferiscono con vincoli paesaggistici’’?
Il nodo resta quello della competenza primaria della Regione in materia paesaggistica. Ovvero il ppr: il piano paesaggistico sovraordinato al dpcm che non può essere superato.
Sul tema sono intervenuti a Radar, su Videolina, Maria Antonietta Mongiu e Gian Valerio Sanna, entrambi del Comitato Scientifico per l’insularità.