“Nel mare di mezzo”, a Cagliari tre giorni per ricucire il Mediterraneo

06 dicembre 2025 alle 13:56aggiornato il 06 dicembre 2025 alle 13:57

Medio Oriente e Ucraina ma non solo: nel mare che unisce tre continenti, ogni voce che chiede pace diventa una rotta possibile verso un futuro condiviso.

A Sa Manifattura di Cagliari, fino a domani, le tre giornate della conferenza internazionale euro-mediterranea “Nel mare di mezzo - Legami Mediterranei”, promossa da Arci con il sostegno della Regione. Nella fase dei saluti istituzionali breve contestazione alla governatrice Todde, accusata da un gruppo di pacifisti di eccessivo “equilibrismo” sul caso RWM di Domusnovas.

Il dibattito è proseguito con analisi, testimonianze e richiami al ruolo della società civile nei conflitti. «Siamo qui per ribadire che il mondo non può essere governato dai più forti con le armi», ha detto il presidente nazionale Arci Walter Massa, ricordando che Gaza oggi «è diventata il simbolo della profonda ingiustizia su cui si fonda questo mondo». Spazio anche a una riflessione ampia sul Mediterraneo.

Lo storico e antropologo britannico Ian Chambers ha invitato a «riconoscere gli altri Mediterranei, africani e asiatici, nascosti da una gestione coloniale che ha distorto la nostra visione», sottolineando la necessità di «aprire gli archivi e ascoltare altre storie per far emergere un nuovo senso di giustizia». Ripensare l'area del Mediterraneo, ha spiegato, significa immaginare una convivenza che garantisca i diritti di tutti, «ebrei, musulmani e cristiani», superando le radici coloniali dei conflitti ancora aperti.

Nel video le interviste al presidente nazionale ARCI, Walter Massa, e allo storico, antropologo e sociologo britannico, Ian Chambers.