Moon Arts Film Festival, a Quartu un laboratorio di visioni da tutto il mondo
Lo Spazio Michelangelo Pira a Quartu ospita un laboratorio di visioni provenienti da tutto il mondo per il Moon Arts Film Festival che ha inaugurato nel weekend la sua quinta edizione.
Diretto dal regista e produttore cagliaritano Marco Oppo, il festival conferma la sua vocazione: l'incontro tra cinema, musica, documentari e sperimentazione, per offrire al pubblico un mosaico di linguaggi che riflettono identità e trasformazioni contemporanee. Dopo la serata d’apertura di venerdì, ieri il festival ha proposto un viaggio tra geografie e sensibilità diverse, dall’Egitto all’Australia, dal Mozambico a Taiwan fino all’Italia. Le opere hanno spaziato dal videoclip animato Schizofrenia di Antonious Bassily, denso di simbolismo psicologico, al viaggio audiovisivo Melody of the Abyss di Iwata Sam aka LIU, ispirato a Kurt Cobain. Tra i momenti più intensi, il documentario La Lixeira, The Invisible Dignity di Guido Galante e Antonio Notarangelo, che ha dato voce ai raccoglitori di rifiuti in Mozambico. Il regista sardo Roberto Pili ha presentato un dittico dedicato al tema della salute mentale, con il videoclip Deep Black e l’omonimo documentario. Lo sguardo critico sui meccanismi sociali e culturali è proseguito con In Administration di Giorgia Scalia, ritratto alienante della burocrazia, e con Falamus di Paolo Lubinu, dove musica e radici linguistiche diventano linguaggio universale.
Da segnalare anche The Reach di Luca Caserta, adattamento da un racconto di Stephen King, capace di scavare nelle emozioni più intime, e She is Me di Howard Chenng, riflessione sulla condizione femminile a Taiwan. La serata si è chiusa con il videoclip Un buco in meno alla cintura di Chiara Del Prete, che ha unito ironia e critica sociale. L’orizzonte internazionale e l’attenzione a temi urgenti si confermano dunque la cifra di un festival che, nelle parole dell’organizzazione, si orienta “alla lettura dei tempi” e a un dialogo sempre nuovo con autori e spettatori. Il programma proseguirà mercoledì 1 ottobre, con una selezione di opere dall’Italia, dagli Stati Uniti, dall’Iran e dalla Corea del Sud, incentrate su memoria, poesia e metamorfosi. La chiusura è prevista per domenica 5 ottobre, quando verranno proclamati i vincitori della quinta edizione. Il Moon Arts Film Festival è organizzato dall’omonima associazione culturale con il contributo del Comune di Quartu e la collaborazione dell’associazione Cornucopia. L’ingresso è libero e gratuito. Il programma completo è disponibile sui canali ufficiali del festival. Nel video il direttore artistico del festival, Marco Oppo.