La strage di Bologna, 45esimo anniversario: “Fare i conti con la storia”

01 agosto 2025 alle 19:41aggiornato il 02 agosto 2025 alle 10:22

Il 2 agosto è il 45esimo anniversario della strage di Bologna, sino ad allora il più grande attentato (in tempi di pace) in Europa.  

Ottantacinque morti, 200 feriti. Alle 10.25 una cerimonia di commemorazione delle vittime. Fu la più grave strage compiuta durante gli anni di piombo, un decennio di tensioni (piazza Fontana, piazza della Loggia, Italicus, il sequestro e l’omicidio di Aldo Moro) che aveva come obiettivo cancellare la democrazia in Italia e la stabilità conquistata negli anni post bellici.  Le indagini si indirizzarono quasi subito sulla pista neofascista, ma solo dopo un lungo iter giudiziario e numerosi depistaggi la sentenza finale del 1995 condannò Valerio Fioravanti e Francesca Mambro «come appartenenti alla banda armata che ha organizzato e realizzato l'attentato di Bologna» e per aver «fatto parte del gruppo che sicuramente quell'atto aveva organizzato».

Nel 2007 si aggiunse la condanna di Luigi Ciavardini e nel 2020 quella di Gilberto Cavallini. In carcere a Uta Paolo Bellini, considerato l’esecutore materiale della strage, che nei giorni scorsi ha subito un aggressione per la quale il suo legale ne ha chiesto il trasferimento. Un pezzo di storia che ha subito una rimozione e che andrebbe studiato e approfondito, senza la cui conoscenza non si potrebbe comprendere a fondo l’Italia di oggi. Simona De Francisci a "La Strambata" (su Radiolina ) ne ha parato con Marco Pignotti, docente di Giornalismo e Comunicazione politica dell’età contemporanea all’Università di Cagliari.    

Simona De Francisci