Joint Stars, i video delle esercitazioni a Teulada

16 maggio 2025 alle 12:08aggiornato il 16 maggio 2025 alle 12:09

E se il nemico distruggesse un proprio satellite per danneggiare quelli degli alleati? Come reagire, poi, in caso di attacco cibernetico che provoca il deragliamento di un treno? 

A porsi le domande sono stati gli organizzatori della Joint Stars 2025, la maxi esercitazione del interforze, inter-agenzia e multi-dominio della Difesa italiana, pianificata e condotta dal Comando Operativo di Vertice Interforze (Covi) in corso in questi giorni nei poligoni della Sardegna. 

Le risposte sono le operazioni di addestramento messe in atto nel poligono di Capo Teulada. 

La prossima fase consiste nelle simulazioni di un conflitto armato, alle quali prenderanno parte Esercito, Aeronautica e Marina militare. In quella attuale partecipano anche altri corpi nazionali. 

Le attività si concentrano su scenari caratterizzati da minacce ibride, tipiche delle condizioni pre-conflitto. Il Comando per le Operazioni in Rete (Cor) ha simulato attacchi cibernetici con "Distributed Denial of Service" (DDoS) che, si legge in una nota, «hanno causato l'interruzione di servizi essenziali (energetici, bancari e di trasporto)». Questi  attacchi «hanno provocato il deragliamento simulato di un convoglio ferroviario, per il quale è stato necessario richiedere l'intervento delle Forze Armate, del Dipartimento Nazionale dei Vigili del Fuoco e del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana, per la gestione della complessa emergenza, la messa in sicurezza dell'area e il soccorso ai feriti».

La Joint Stars mira a testare le capacità di risposta della Difesa anche nel dominio spaziale. È stato  simulato uno scenario nel quale «una potenza ostile ha distrutto un proprio satellite obsoleto per generare detriti spaziali pericolosi per le altre reti di comunicazioni satellitari. Sono quindi entrati in azione gli specialisti del Comando delle Operazioni Spaziali (Cos), che hanno effettuato manovre tempestive di un satellite nazionale proprio al fine di evitare la collisione (simulata) con i detriti orbitali, salvaguardando le comunicazioni via satellite delle unità operative sul terreno». 

Ora l’esercitazione è entrata nella sua seconda fase, con attività addestrative che vedranno prevalentemente l’Esercito, la Marina Militare e l’Aeronautica Militare impegnate in attività di warfighting: «Si tratta di un banco di prova anche per l'integrazione delle operazioni nei domini cibernetico e spaziale, riflettendo l'evoluzione della minaccia e la necessità di una risposta coordinata e integrata».