Italia-Francia, Salvini: non è insulto dire a Macron "tàches al tram"

27 agosto 2025 alle 16:55
Rimini, 27 ago. (askanews) - "L'insulto vuol dire offendere qualcuno sul tuo aspetto fisico, sulla tua famiglia. Dire a una persona che reiteratamente dice 'Siamo pronti a combattere' che io non ho nessuna intenzione che i figli degli italiani vadano a combattere in Russia e Ucraina non è un insulto, è un ragionamento". Il vicepremier Matteo Salvini al Meeting di Rimini ha difeso le sue parole sul presidente francese Emmanuel Macron."'Tàches al tram' in milanese, c'è anche la versione napoletana, la versione romana, è qualcosa di simpatico per dire 'vai avanti te che a me vien da ridere', citando qualcosa di cinematografico", ha spiegato Salvini. "Con tutto il rispetto per la massima carica francese che continua a dire 'Vi offro io l'ombrello nucleare. Il 14 luglio ha detto 'Siamo pronti a combattere'. No, non facciamo lavorare i militari per chiudere il conflitto fra Russia e Ucraina. Facciamo lavorare gli ambasciatori e i diplomatici"."Quando parti per fare la guerra in Russia, da Napoleone a Hitler non finisce mai bene - ha proseguito -. Quindi i nostri figli non sono pronti a combattere. Punto e basta. Se vuole andarci Macron, ci vada Macron".Sulla reazione francese, Salvini ha ironizzato: "Con quello che scrivono su di me dovrei convocare gli ambasciatori di tre quarti del mondo ogni settimana". La Francia poi, ha sottolineato, ha i suoi problemi: "C'è una situazione economica e sociale complessa, nelle banlieue parigine e non solo", ha aggiunto, "ma non dico nulla perché ho visto che il governo francese andrà in aula a chiedere la fiducia l'8 settembre"."Il governo italiano tutto, non il ministro Salvini, non manderà mai un soldato italiano a combattere, a sparare, a morire in Russia o in Ucraina. Punto. Su questo nessuno mi farà mai cambiare idea", ha concluso il vicepremier.