In Sardegna meglio non pronunciare la parola "cavallo"? Vero, ma i proverbi esistono

19 gennaio 2023 alle 20:15

Quando in Sardegna si parla di animali bisogna stare attenti a non pronunciare solo un animale: il cavallo. Quando si dice cavallo infatti la risposta arriva imminente: “hai detto cavallo”? E il resto lo conoscete.Tuttavia esistono altri proverbi, detti popolari, modi di dire che si riferiscono al cavallo:

- ”A cuaddu bonu no ddi màncat sedda” che dal sardo all’italiano significa “al buon cavallo non manca la sella”. Si configura come un detto che si riferisce alla bontà del cavallo, a un equino buono e mansueto che per queste sue caratteristiche viene apprezzato e stimato da tutti. In linguaggio metaforico si riferisce anche all’uomo, alle persone che sono sempre disponibili e attive.

- ”A cuaddu giau (arregalau) no si mìrat pilu” che tradotto significa “al cavallo dato non si guarda il pelo”. Un chiaro riferimento alle persone che pretendono troppo: essendo un regalo bisognerebbe non guardare al colore del manto ma stare zitti e apprezzare il dono. Il detto italiano che più si avvicina sarebbe: “al caval donato non si guarda in bocca”.

- ”A cuaddu su sproni, a fèmina sa arrexoni”: si configura come un altro detto che deriva dalla saggezza popolare e che tradotto significa “al cavallo lo sprone, alla donna la ragione”. Questo modo di dire si riferisce al trattamento riservato a quei cavalli viziati e dispettosi con cui spesso, secondo il detto, bisogna usare la forza. In contrapposizione emerge la figura della donna per ricordare che va trattata con delicatezza e ragione. Secondo il detto la donna va convinta con la ragione. Un discorso ben pesato, con le parole giuste, è la formula perfetta quando si vuole convincere una donna a capire che sta compiendo un errore. Un discorso intelligente che possa accettare o meno a seconda della sua volontà.