Il funerale di Cinzia Pinna a Castelsardo: dolore e silenzio
La cattedrale di Sant’Antonio Abate di Castelsardo è gremita. Fuori tanta gente. Nessuno parla, dentro e fuori le mura, lungo la scalinata e nel terrapieno a picco sul mare davanti alla chiesa.
Arriva la bara di Cinzia Pinna. Dietro la sua famiglia. Padre, madre e sorella, che hanno vissuto l’ansia della scomparsa dopo l’11 settembre e poi l’atroce dolore alla scoperta del delitto, quando hanno sapute che la loro ragazza era stata uccisa, e il suo corpo nascosto, da Emanuele Ragnedda, nel terreno di Conca Entosa, tra Arzachena e Palau. Un delitto che, per ciò che è successo nei giorni successivi, ha ancora dei punti oscuri.
Ma oggi non c’è spazio per i punti interrogativi. Il silenzio nel pomeriggio di Castelsardo è rotto da un coro che intona il canto funebre, mentre il feretro fa ingresso in chiesa. E dal vento.