Fausto Leali alla Fiera di Cagliari, l'intervista

17 dicembre 2022 alle 20:08aggiornato il 17 dicembre 2022 alle 20:09

La sua voce è graffiante e inconfondibile, sopra il palco così come al di fuori. Fausto Leali oggi è stato il grande protagonista del concerto al Centro Congressi della Fiera di Cagliari, organizzato dalla Fondazione Alziator del Presidente Maurizio Porcelli. Un concerto con ben novecento persone, che hanno cantato sulle note dei grandi successi di Leali come ‘’A chi’’, ‘’Mi manchi’’ e ‘’Ti lascerò’’. «Sono felicissimo di essere qui. Un augurio di buon Natale a tutta la Sardegna e ai lettori dell’Unione Sarda», le sue parole seduto in camerino dopo il live.

Leali da quanto tempo non veniva in Sardegna?

«In Sardegna sono stato l’anno scorso, a Cagliari non suonavo da circa 3-4 anni. La prima volta che suonai nell’Isola, però, fu magica: era il periodo di ‘’A chi’’ il mio primo grande successo, feci il mio battesimo in terra sarda nel 1968».

Con il brano ‘’Ti lascerò’’ vinse il Festival di Sanremo nel 1989 insieme ad Anna Oxa. Se lo aspettava?

«Aspettarsi una vittoria è quasi impossibile però sapevamo di avere un brano molto forte che conquistò la critica appena lo sentì. Gli addetti ai lavori erano entusiasti, erano sicuri della nostra vittoria. Io e Anna Oxa eravamo in grande forma, consapevoli di poter lasciare il segno».

A proposito di Sanremo: quest’anno chi sono i favoriti secondo lei?

«Non sono bravo nei pronostici, lascio questo compito ad altri. Il palco dell’Ariston è imprevedibile, si deve instaurare una alchimia prima di tutto con gli spettatori: ciò che conta è arrivare preparati al grande appuntamento».

Lei ha realizzato tanti brani di successo. Quale, a sua detta, non ha ricevuto il giusto riconoscimento?

«Probabilmente ‘’Solo Lei’’ un pezzo secondo me molto intenso che meriterebbe un ascolto più attento. Ma alla fine ci sta, fa parte del gioco».

Chi apprezza tra i giovani?

«Sicuramente Blanco ha grande talento, tra i rapper invece Clementino. Però, rispetto al passato, c’è sempre meno melodia nei brani che sono sempre più minimali».

Il 2023 sarà l’anno di un nuovo disco?

«Sì, assolutamente. Rielaboreremo con le sonorità attuali i miei grandi successi e aggiungeremo anche 4 inediti».

Per lei cosa significa essere un soulman?

«Il soul per me è un approccio alla vita, non solo un genere. È ciò che mi dà la motivazione per fare sempre meglio e per non omologarmi mai».